Il Bollettino di venerdì 14 aprile

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #15
Il Bollettino della settimana #15

Il ritorno dei Baustelle, l'urlo di denuncia di Vipra, l'America notturna di Emidio Clementi e Corrado Nuccini. E ancora Bee Bee Sea, Giuse the Lizia, Blanco, Golden Years con Drast e Giorgio Poi, Iside, Lucio Corsi, Federico Dragogna, Gregorio Sanchez, Tersø e molto altro nel nostro bollettino del venerdì!

Disco della settimana: Baustelle – Elvis

Il nono disco dei Baustelle è un colloquio col re del rock, tra i bassifondi e il regno dei cieli: Elvis coniuga il glam rock inglese e le sbavature gioiose del blues americano, per mostrare le cadute di anti-eroi della provincia che aspirano a sedersi sul tetto del mondo, di cui ci resta solo la loro splendida e decadente umanità.

Bee Bee Sea – Time and Time

Lo scorrere inesorabile del tempo, l'alienazione di fronte agli anni che passano senza che cambi davvero qualcosa: così i Bee Bee Sea tornano far risuonare le loro chitarrone asciutte, smaltendo ancora qualche residuo pandemico e invitandoci dentro un pogo ancora timido, ma pronto a divampare per davvero.

Daniela Pes – Spira

Daniela Pes è creatrice di mondi e di linguaggi: con Spira ci porta nel pieno di una terra esoterica e misteriosa, dove lingue di terra millenarie si muovono seguendo orbite ancestrali, in cui larghe maglie ambient vengono colpite da beat elettronici oscuri e tribali.

Ele A – Globo

Ele A riesce a far sembrare tutto così semplice. In Globo, il suo primo disco, il flow scorre con una morbidezza impressionante, sinuoso attraverso produzioni dai richiami old school, il tutto suonando incredibilmente moderna e una veterana della scena al tempo stesso.

Emidio Clementi, Corrado Nuccini – Motel Chronicles

Emidio Clementi e Corrado Nuccini chiudono la loro trilogia di album ispirati dalla letteratura americana con Motel Chronicles, una raccolta di dieci storie in un'America crepuscolare, sudicia e disperata, rese ancora più tenebrose dallo spoken word di Clementi e dalle trame notturne su cui rimbombano le parole.

Fuckpietro, Shark34 – Cellophane

La giovanissima accoppiata rapper-producer di Perugia arriva al secondo disco insieme facendo riecheggiare il lo-fi, l'r&b, la drum 'n' bass, sample oscuri e sonorità boombap, per un album ricco di stimoli, contaminazioni e idee in cui tuffarsi a capofitto.

Giuse the Lizia – Crush

Giuse ormai è pronto a prendersi tutto. Crush, il suo primo disco, è il suo salto nel campionato delle popstar, con 10 brani specchio di una generazione in crisi nel gestire le relazioni e con troppe incertezze per vivere serenamente il futuro, senza però per questo avere meno voglia di cantare.

Vipra – Musica dal morto

Vipra cerca di scardinare, o quanto meno di mettere sotto un riflettore, le dinamiche malate dello show business a cui siamo ormai completamente anestetizzati: Musica dal morto è il suo grido di denuncia che passa attraverso grandi musicisti scomparsi, per rimettere la musica al centro di un dibattito che non esiste più.

Dischi

Alex Fernet – Lucidanotte: Il disco di debutto di Alex Fernet si illumina su di dancefloor al neon, dove italo disco e new funk danno un nuovo, sgargiante colore al grigio della provincia italiana.

Angelo Sicurella – Cigni: Angelo Sicurella esplora amore e razionalità, declino e rinascita, per un disco dalle visioni apocalittiche che diventano melodie celestiali, fluttuando in una dimensione dove dell'essere umano non è rimasta che qualche fragile traccia.

Anna Ox – Lana: Il nuovo disco degli Anna Ox corre lungo le strade della provincia, ripercorre quei luoghi in cui è rimasto un pezzo di cuore a pulsare sotto il grigio, per darne un nuovo colore con il loro rock venato di elettronica.

Blanco – Innamorato: Blanco si leva ogni sovrastruttura e sceglie di mostrarsi nel profondo, senza paura delle proprie fragilità, ma abbracciando la complessità delle sue emozioni.

DJ Fede – Suono sporco 3: Si chiude la trilogia di DJ Fede con un disco ancora più ambizioso, ricco di ospiti della scena rap di ieri e di oggi, a cui si aggiungono le voci di Samuel e di Bunna.

Don Joe – Don Dada: Il ritorno di uno dei capi del rap italiano è un disco di 12 tracce che si snoda tra banger e ballate malinconiche, con tantissimi ospiti a dare il loro contributo.

Double Syd – My Lonely Sun: L'esordio dei Double Syd parte dalle visioni dei primi Pink Floyd per arrivare al brit pop degli anni '90, per un viaggio immaginifico in cui ritrovarsi di nuovo bambini.

Emanuele Triglia – Seven Beats I Forgot: Emanuele Triglia parte da bozzetti di beat sperduti nel dimenticatoio per dargli nuova vita, colorarli di soul, afrobeat, hip hop e jazz, fino ad avvolgerci con la loro struttura circolare. 

Gregorio Sanchez – Luna di miele, fine del mondo: Gregorio Sanchez firma un ep di 4 tracce che fa da seguito e contraltare del precedente Nelle vite degli altri, portandoci con delicatezza alla fine di un mondo insostenibile.

Le Capre a Sonagli – Funeral rave party: Il ritmo ossessivo e morboso de Le Capre a Sonagli ci porta dentro un rituale lisergico in tre atti, dove un punk primitivo finisce per confluire in costruzioni elettroniche su cui danzare senza tregua.

Leo Fulcro – Boy On Earth: Leo Fulcro canta le sensazioni di chi si sente perso e viaggia senza meta, unendo in questo pop, soul, urban e testi profondi nella loro essenzialità.

Maëlys – Senza numero civico: Il secondo album di Maëlys è una ricerca costante del proprio posto nel mondo, che ha come sfondo sprazzi d'Europa e in cui bisogna prima perdersi per poi ritrovare sé stessi.

Obsexed – Obsexed: L'esordio omonimo del duo post punk bolognese è un manifesto in 4 atti che conducono un’inquieta esplorazione del disagio odierno, per un crescendo di sonorità oscure e disturbanti.

Pentesilea – Pezzi: I Pezzi di Pentesilea sono frammenti di anima costruiti su beat elettronici minimali che scivolano via in un sussurro, portandoci in una affascinante dimensione tra l'intimo e l'alieno.

Singoli

Avincola – La febbre, l'amore, la tosse: Avincola ci guida tra i sintomi inequivocabili dell'innamoramento su un fisico già debilitato, mostrandoci col suo cantautorato leggero quanto è bello essere goffi nel perderci tra i nostri sentimenti.

Ayle – Attenzione: Il singolo di debutto di Ayle è un urlo generazionale che rimbomba nel vuoto lasciato da un futuro senza promesse, dalle chitarre marce e con la voce grezza di chi non ha nulla da perdere.

Barkee Bay – Russian Roulette: Tutta l'energia dei Barkee Bay brucia nell'intensità di un momento vissuto per davvero, dove siamo noi al centro del mondo per scoprire davvero cosa significhi essere vivi.

Eva Pevarello – Da soli qui: Il ritorno di Eva Pevarello è un brano neo soul dal sapore agrodolce, dove il rapporto tra due persone che si scoprono sempre più distanti viene annegato nell'intreccio essenziale di batteria, chitarra, basso, synth e tromba.

Federico Dragogna – Musica per aeroporti: No, niente a che fare con l'ambient di Brian Eno: la Musica per aeroporti secondo Federico Dragogna è un'elettronica claustrofobica, soffocante, dove l'angoscia del nostro tempo assume una sfumatura di sadismo.

Flaminia – Voglio un fiore: Flaminia costruisce su pulsazioni da dancefloor un racconto di metamorfosi, delicato ma tagliente, da accogliere e fare proprio per renderci conto di quanto possiamo davvero splendere.

Golden Years, Drast, Giorgio Poi – Fantastico: Il producer romano viene affiancato dalle voci di due cantautori diversissimi tra loro come Drast e Giorgio Poi, entrambe ammaliate da un amore fuori dell'ordinario che corre su di un beat frenetico.

Hollyspleef, Arya – Twist: Hollyspleef anticipa il suo prossimo album con un brano caratterizzato da beat hip-hop / jungle, su cui la voce di Arya fluttua, leggera, fino a ipnotizzarci.

Iako – Proiettili: Iako ci porta nelle atmosfere rarefatte di un amore che ci tormenta e non ci lascia dormire, come se fossimo in apnea e solo un bacio potesse farci riprendere il respiro.

Iside – DNA: “Mi scoppia la testa, ho rabbia nel DNA” è l’urlo disperato degli Iside, portato dal flusso di coscienza di chi rivela ogni sua paura sincera nel manifestare una profonda insofferenza e il bisogno di aiuto prima di esplodere.

Kaze – Sad: Kaze racconta le emozioni contrastanti di una relazione che destabilizza e rende irrequieti, in cui ci si avvicina e ci si allontana continuamente, in equilibrio tra pop e soul.

Lucio Corsi – Magia nera / Orme: Altra doppietta di singoli per Lucio Corsi, questa volta alternandosi tra una sfrenata festa glam rock e una ballatona sorretta da piano e archi.

Monterosa – Facci rifare: Il primo singolo da solista del fondatore della JFS Orchestra è ispirato a sonorità del mondo notturno fra club e trame oscure, diventando un intrigo sonoro attraverso vicoli bui.

Nòe – La paura: Un mantra angosciante che diventa gabbia mentale, finendo per disegnare un brano circolare, che ben rispecchia il circolo vizioso nel quale ci si può ritrovare quando si è paralizzati dalle proprie insicurezze.

Tersø – Pazzi: I Tersø trovano la leggerezza della natura che filtra dalla giungla industriale del presente, rivestendo le loro melodie elettroniche di un pop che si concede un attimo di spensieratezza in mezzo al frastuono.

The Black Market, Technoir – Master of Disguise: Il collettivo The Black Market unisce le forze ai Technoir per dare vita a un mix di sonorità acide che pescano dal jazz e dal prog rock, con arditi incastri ritmici a intrecciarsi tra loro.

The Old Skull, Pierpaolo Capovilla – Limbo: La band metal rapcore romana disegna trame nerissime per i versi cavernosi di Pierpaolo Capovilla, fotografia della condizione di chi soffre di malattie mentali e dello stigma sociale che si trova costretto a portare addosso.

Tommi e Moth – Calo demografico: Due dei più giovani esponenti della scena hyperpop italiano si trovano ad affrontare la xenofobia intrinseca nella società, sgretolandola tra glitch e atmosfere nitecore.

Uno – Stanza di sabbia: Uno canta dei legami incerti bloccati in una stanza dove il tempo sembra fermarsi, per una ballad dai suoni rarefatti che si muove sospesa attorno a noi.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 14 aprile di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-04-14 10:30:00

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