Il Bollettino di venerdì 17 maggio

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Un nuovo super disco per gli I Hate My Village, Generic Animal anticipa il prossimo album, nuovi singoli per Giuse the Lizia e Tredici Pietro, ma anche tantissima musica che ascolteremo tra una settimana a MI AMI, come Laila Al Habash, Ministri,Sethu, TeseghellaErlend Øye & La Comitiva, Tropico e i debuttanti Festa del Perdono e Tancredi Bin: scoprila tutta qua, nel nostro bollettino del venerdì!

Disco della settimana: I Hate My Village – Nevermind the Tempo

Crudeli e selvaggi, gli I Hate My Village sono uno scontro frontale dove blues e afrobeat vengono deflagrati dai riff assurdi di Adriano Viterbini e dalle melodie del disagio di Alberto Ferrari, per uno psych pop cerebrale che scuote tutto il corpo.

Bhadmari – Tuttosbagliato

Tuttosbagliato, come il piglio storto delle melodie delle sue canzoni, come il mondo guardato attraverso il filtro di una timidezza cronaca: così si presenta Bhadmari, in perenne posizione obliqua rispetto all'incasellamento dello status quo, alla ricerca di una forma che si adatti alla sua ipnotica forma sghemba.

Erlend Øye & La Comitiva – La comitiva

Il primo album di Erlend Øye assieme a La Comitiva sa di brezza leggera alla fine di un'estate, con delicate chitarre acustiche e suoni sognanti che aprono le nuvole per scaldarci il cuore con raggi di benessere che abbracciano il Mediterraneo.

Festa del Perdono – Corpo di smeraldo

Dal sottobosco punk milanese emerge la creatura mistica dei Festa del Perdono, che con Corpo di smeraldo fa un proclama spirituale immerso nella nebbia tossica della metropoli, per trascendere la dimensione fisica e ambire alla salvezza della psiche.

Laila Al Habash – Sottobraccio

È nella folgorazione di un innamoramento che riluce il nuovo singolo di Laila Al Habash: Sottobraccio viaggia sospeso nel sogno di un amore appena sbocciato, dove lasciarsi andare senza lasciare che i pensieri intrusivi inquinino il sentimento.

Ministri – Il peruviano

Un pezzo rimasto nascosto per anni, che esplode oggi con la stessa potenza di ieri. Il peruviano è il modo con cui i Ministri il loro ritorno a MI AMI, un pezzo intensissimo che racchiude appena in un minuto una furia rock incontenibile.

Tancredi Bin – All'apice

Tancredi Bin emerge dal buio con passo felpato con All'apice, un primo singolo di cantautorato etereo e dall'attitudine lo fi, che si schiude delicatamente in scenari naturali dai colori psichedelici e dalla texture appena granulosa.

Teseghella – Una come te

Teseghella è una penna killer del nuovo pop, capace di scrivere ritornelli che si inchiodano al cervello immediatamente. Una come te non fa eccezione, dove gli inciampi di una relazione non cancellano tutta la meraviglia che questa porta con sé.

Dischi

Alfonso Cheng – Finferland: Alfonso Cheng realizza una sua versione alternativa del passato, chiudendosi in camera per dare sfogo a una cupa synthwave lo fi che si apre al post punk, all'elettronica e al noise rock.

Assurditè – Dumba: L'album di debutto di Assurditè prova a immaginarsi un futuro portato alle estreme conseguenze in cui si riflette il mondo di oggi, per raccontare i conflitti e le angosce della propria generazione con il suo tocco leggero.

CanovA – Level Two: La nuova opera del produttore chiama a raccolta tante voci giovani e talentuose da mettere al servizio della propria dance, resa luminosa dagli incastri di synth e ritmiche in continua evoluzione.

Elettrica – Elettrica: L'omonimo album di esordio del trio nato a Milano mescola le incertezze sentimentali con quelle di una generazione, dove un romanticismo pop viene ricoperto dall'energia indie rock degli arrangiamenti.

Estra – Gli anni Venti: La band veneta ritorna dopo vent'anni con un disco di crudo alt rock, dove l'umanità appesa a un filo del nostro presente si trova sempre più al limite della sopravvivenza.

Gorka – Kolima: Il rapper genovese parte dalla sua città per cercare un proprio posto nel mondo, con le sue barre che si snodano tra riflessioni intime e sfoghi incalzanti.

Iako – Apriti grattacielo: Il nuovo percorso di Iako culmina in un ep in equilibrio tra il cantautorato italiano e le visioni elettroniche della scena inglese, per cinque tracce dai forti sbalzi d'umore e dall'enorme potere evocativo.

Juma – Confessioni: Juma si racconta con 6 brani tra soul, pop e r&b, dove le dinamiche e le relazioni con chi la circonda sono il motore di un intimo processo di crescita.

Nico Arezzo – Non c'è mare: Il primo disco di Nico Arezzo parte da un cantautorato che gioca con la malinconia per ravvivarlo col suo funky avvolgente.

Partinico Rose – Undeclinable Ways: La band siciliana centrifuga il presente in una tempesta di distorsioni alt rock anni '90, dove gli spigoli della contemporaneità si fanno ancora più abrasivi.

Pipya – And the Gangband Vol. 1: Pipya rimette mano sui propri brani per mostrarne un volto diverso, esaltato dal vibrante tappeto sonoro tra elettronica, post rock, avanguardia e molto altro. 

Plastic Palms – Flip Haus: Il nuovo ep della band italoamericana si agita su un giocoso mix di garage punk, lo fi e slacker rock, il tutto con piglio sfrontato e la voglia matta di divertirsi sempre.

Sethu – Tutti i colori del buio: Sethu attraversa un lungo viaggio nei meandri più oscuri della mente, per emergere con una sfilza di brani terapeutici tra estetica dark, punk e urban e rimandi continui al mondo horror.

Soft Boys Club – Prendersi cura: I Soft Boys Club affrontano i demoni generazionali dei millennial con il loro incrocio di post punk, emo e pop, nell'estremo tentativo di non farsi inglobare dalle dinamiche capitaliste che ci ingabbiano.

Vale LP – Guagliona: Il primo disco di Vale LP è un inseguimento affamato della musica stessa, trascinandoci su un groove ipnotico mentre ci racconta il suo desiderio ardente di realizzarsi nonostante tutti gli ostacoli sul percorso.

Singoli

Brucherò nei pascoli – Cracco: I Brucherò nei pascoli vengono resi ancora più marci dalla produzione di Crookers, con un singolo ipercaustico che racconta l'insofferenza straripante verso il mondo disegnato dalla mano invisibile del neoliberismo. 

Cassio – Stazione: Lo sguardo di Cassio attraversa le banchine e i treni per soffermarsi su chi si trova ai margini, con i suoi pensieri che rimbombano sulle note di una chitarra acustica.

Clode – Rumore: Clode si trova sospesa tra una ritmica trascinante e la componente eterea della sua voce, per un brano dall'animo introspettivo e dalla carica EDM.

Demonaco – Stavo pensando a te: Demonaco fa suo un pezzo che è già un classico del pop più recente, portandolo in territori ambient per rendere ancora più vividi i rimpianti del passato.

Generic Animal – Bobby Ballad: Generic Animal tratteggia un paesaggio che vibra nella confusione di una vita precaria, con un canto disperato e garbato al tempo stesso che si schianta sull'arrangiamento cucito assieme a Yakamoto Kotzuga.

Giuse the Lizia – Baby: Giuse the Lizia si lancia in una dichiarazione a modo suo, con l'urgenza dei vent'anni addosso e le luci della città che sfrecciano sullo sfondo.

IchBinBob – Idan: IchBinBob anticipa il suo prossimo disco con un singolo che viaggia fino alle ritmiche del Centrafrica fuse con elementi IDM, per un'esperienza d'ascolto dove tradizione e ricerca si fondono l'una nell'altra.

Luchino Luce – Supermario: Luchino Luce si riflette nell'immagine di Balotelli, calciatore tanto amato quanto odiato, per mostrare un dolore profondo che lo pervade anche nell'inseguire la musica.

Margherita Principi – Acqua: Un trauma ripercorso con tutte le sensazioni violente che ancora si porta dentro, per cercare di esorcizzare il dolore mettendo a nudo una cicatrice emotiva spesso invisibile agli occhi della gente. 

Mediterraneo – Marenero: Mediterraneo si specchia nelle ombre di un momento difficile, per lasciarlo andare via su un caldo arrangiamento tra il funk, il pop e la synthwave.

Social Tedio, Vanz – Italia amore mio: Social Tedio e Vanz fanno il loro ritratto del nostro Paese, dove le assurdità e le contraddizioni diventano ancora più esasperate nell'emo pop in cui vengono calate.

Starship Collective – Action Plan: La band bresciana si presenta con un singolo dove il fuzz è protagonista, fino a disegnare scenari cosmici sparati a mille su un sound tra la psichedelia e il garage rock.

Tormento – Do you really love me: Tormento anticipa il suo prossimo ep da solista con un brano agrodolce che affronta i dubbi di fronte a una relazione agli inizi, il tutto intriso di sonorità soul funk.

Tredici Pietro – Big panorama: Il ritorno di Tredici Pietro è un banger che svela anche versi introspettivi, dove il rapper bolognese si racconta senza perdere il passo veloce.

Tropico – Ammore pe na sera: Tropico canta l'importanza di saper cogliere l'amore quando svolazza nell'aria, portandoci dentro una storia dalle atmosfere disco e funk anni ‘70.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 17 maggio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-05-17 10:30:00

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