Il Bollettino di venerdì 23 aprile

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #16
Il Bollettino della settimana #16

Arriviamo al venerdì musicale più carico dell'anno finora: Frah Quintale lascia il primo assaggio del secondo capitolo di Banzai, Franco126 pubblica Multisala due anni dopo Stanza singola, i FASK realizzano il loro primo feat in 5 album con Willie Peyote, ritornano i Sottotono 20 anni dopo e Vasco Brondi esce con il secondo singolo dell'anno. E ancora: Nava, Ginevra Nervi, Mahmood, Bachi da pietra, Margherita Vicario tra i nomi più conosciuti, mentre vanno tenuti d'occhio emergenti come Westfalia, xx.buio e Hot Kowski.

Questo pomeriggio, a partire dalle 16:30, ci sarà la nuova puntata di Casual Friday sul nostro canale Twitch. Per parlare dei loro ultimi brani ci saranno Folcast, Tommy Kuti, Nahaze e Ditonellapiaga. A dopo!

Fast Animals and Slow Kids, Willie Peyote – Cosa ci direbbe

Il primo feat nella discografia dei FASK vede protagonista un amico, prima che un musicista: Willie Peyote. Cosa ci direbbe è un invito a essere meno duri nei confronti della vita, a imparare a guardarci da fuori e a perdonare i nostri errori come quelli altrui.

Frah Quintale – Sì può darsi

In attesa del 4 giugno, quando il ciclo di Banzai vedrà il suo secondo capitolo, Frah Quintale ha distribuito 100 gerbere per le vie di Milano e inizia a farci sognare con il primo singolo estratto, Sì può darsi, da sparare a tutto volume mentre si percorre l’autostrada del sole come se fosse la route 66.

Folcast, Roy Paci – Senti che musica

Folcast scrive il suo personale e gioioso inno alla musica, aiutato dalla tromba di Roy Paci, dall'euforia carioca dei Selton e dalla produzione di Tommaso Colliva. Il tripudio della coda finale ci trasporta in un'immaginaria isola tra i Caraibi e il Sudamerica.

Nava – Sebra

Non raggiunge i due minuti di durata, ma l'ultimo singolo di Nava è di un'intensità micidiale: ritmica demoniaca e tentatrice, melodia sussurrata e arrangiamento che si appoggia su dei ruvidissimi bassi per cogliere il fascino estremo dell'oscurità.

Ginevra Nervi – Klastos

Klastos è un termine greco che significa “rotto, spezzato”: Ginevra Nervi condensa questo concetto in 4 tracce di beat frammentati e dolenti, mentre una voce angelica corrotta si innalza per cantare il suo dolore e il suo amore.

Vanarin – Lonely

Il nuovo singolo dei Vanarin, Lonely, dalla matrice “tameimpaliana”, affronta il discorso della solitudine con ironia, ondeggiando tra l’autocommiserazione e l’isolamento a cui continuiamo a essere costretti e mettendo in discussione il lato virtuale della nostra società.

Westfalia – Goblin

Il primo singolo dei bolognesi Westfalia è un proiettile r’n’b, un irresistibile incantesimo funk e acid jazz pieno di enigmatiche sfumature: groove pulsante, basso infuocato e fiati da Studio 54, per trasformare la rabbia e la frustrazione in energia vitale.

Disco della settimana: The Devils – Beast Must Regret Nothing

La lucida bestialità con cui Gianni Blacula e Switchblade Erika si scagliano sulla loro musica ha un effetto salvifico, una blasfemia sacralizzata tra hardcore punk, blues e stoner di caotica passione. Il tutto con la presenza di Mark Lanegan in Devil Whistle Don't Sing e di Alain Johannes alla produzione e nella title-track.

Dischi

43.NOVE – Storia di un uomo: Con la produzione di Bonnot, il duo toscano fa da testimone di una generazione a cui questo ultimo periodo di esistenza ha tolto molto, se non tutto, sul piano sociale.

Bob Rocket – Encelado: n collaborazione con l’astrofisico Amedeo Balbi e grazie ai suoni emessi dallo spazio e catturati dalle sonde della NASA, il compositore Ermanno Capirone realizza 8 tracce con cui affacciarsi oltre il nostro pianeta e sognare di essere altrove.

Frank Bramato – Non essere: L’artista salentino sprigiona tutte le sue numerose esperienze artistiche accumulate nel tempo, tra omaggi e citazioni di Frank Zappa, Carmelo Bene e Demetrio Stratos.

Byenow – e v e: Come miniature, i brani di e v e si muovono fra produzioni elettroniche, canzoni, minimalismo e brani strumentali.

Ditonellapiaga – Morsi: Da ritmi reggaeton a atmosfere indie pop, fino a barre rap e pure un remix di Populous: l’ep d’esordio di Ditonellapiaga racchiude in appena 6 tracce tutto l’ecletticità della cantautrice romana.

Davide Diva – Piccolo album colorato: Un insieme di canzoni di speranza che guardano al futuro, cercando di trovare un po’ di gusto nel presente e ringraziando il passato senza troppa malinconia.

Franco126 – Multisala: Con lo stile di sempre, l'l’artista romano ha messo la sua scrittura al servizio di un copione cinematografico che è la naturale prosecuzione di Stanza singola.

LaPara – Tutti gli animali del mondo: Rebecca Paraciani si sposta dalla cameretta al salotto per presentare 5 tracce di pop sghembo, dove le paure comuni si trasformano in suoni sfacciati e spensierati.

Maestro Pellegrini – Fragile per pianoforte e voce: Il disco d’esordio di Maestro Pellegrini in versione ancora più essenziale e intima.

Moriel – Segni opposti: Le due costellazioni del toro e dello scorpione e il loro principio di attrazione incarnano alla perfezione il concetto di equilibrio e complementarietà tra due mondi diversi.

RGB Prisma – Lorem Ipsum: Il duo di producer propone un disco sfrontato, fatto di continue interpolazioni tra strumenti analogici ed elettronici in cui brillano le voci dei tanti ospiti coinvolti.

Sindrome di Ma – Hai paura del buio?: Dalla stessa domanda che si facevano gli Afterhours nel ’97, la band triestina totalmente autoprodotta sforna un ep di indie pop freschissimo.

Singoli

Amalfitano – Maddalena: Ballad ironica e sguaiata che nasce in un bar di Roma in una notte con qualche bicchiere di troppo, per rimandare a domani tutto il resto.

Apartment 22 – So voce: Il progetto di Zibba e Camilla Jeanine ci porta sotto il sole di una spiaggia portoghese, rilassata e suadente come la bassa marea.

Bachi da pietra – Meriterete: Il manifesto programmatico del duo diventato trio è una dedica al "migliore dei mondi possibili".

Alessandro Baris, Emma Nolde – Embers: La classe di Alessandro Baris, la sua elettronica eterea e insieme concreta che lega perfettamente con la voce stupenda di Emma Nolde, per stavolta in inglese.

Vasco Brondi – Ci abbracciamo: Perdersi tra le preziose braccia di un'altra persona, "tra miracoli e cose normali", per resistere a tutto quello che attorno a noi passa senza tornare più.

Cara calma – Altalene: il grido d’aiuto, silenzioso quanto disperato, di un’intera generazione che ha perduto gli strumenti per far comprendere al mondo il senso di disagio che la divora dall’interno.

Ciliari, Adel – Io che non so niente: a volte, può sembrare più facile costruirsi un’immagine artefatta per trovare il proprio posto. Ciliari, accompagnato da Adel, va dalla parte opposta, per riconoscersi e accettarsi così come si è.

Cosmetic - La luce accesa: grande ritorno quello dei Cosmetic che, in questo nuovo e struggente singolo, sembrano abbandonare le chitarre piene di fuzz per approdare a lidi dream pop eterei e toccanti. Pezzone vero.

Cristina Erhan – Temporali: Una storia fragile che vuole diventare forte, un lieto fine che si trasforma in un nuovo inizio permettendo di trovare se stessi.

Darjo – Non vedo: Con la produzione di 3D e WIBE, il foggiano Darjo sfida i momenti difficili di un rapporto per superarli e coglierne la bellezza.

Jacopo Et, Lo Stato Sociale – Gli racconteremo: Feat tutto bolognese in cui Jacopo Et si immagina di parlare alle generazioni che verranno, raccontando senza filtri il nostro tempo.

Federico Fabi – Baciami baciami: L’inizio della storia d’amore che dà il via a C’eravamo quasi, il secondo album del cantautore romano in uscita a maggio.

Maria Faiola – Pazienza: Brano ispirato alla notte e alla sensazione d'impotenza del coprifuoco, frutto dell'insonnia e della voglia di riprendersi un mondo che ora sembra sospeso e impossibile da vivere a pieno.

Folcast, Roy Paci – Senti che musica: Tromba di Roy Paci, batteria, basso e chitarre dei Selton, produzione di Tommaso Colliva e l’inno alla musica di Folcast ci proietta direttamente ai Caraibi.

Henna – Au revoir: Bruciare dentro, ma senza perdere il sorriso: Henna esorcizza il dolore ridendoci su, sopra un arrangiamento essenziale che diventa splendente nel ritornello.

Hot Kowski – Routine: I giri notturni per le vie di Bologna del rider/streamer Brodemorg sono lo specchio della Routine di Hot Kowski, producer tra Cosmo, Caribou e Moderat.

Kolè – Your mouth: Tra i vocalizzi di Beth Gibbons dei Portishead e le atmosfere sospese dei Radiohead, Your mouth è lo spiazzante biglietto da visita di Kolè.

Kruger – Con me low fi: La fratellanza come declinazione alternativa per parlare di sentimenti, con legami e conflitti che si compenetrano in una speciale forma di amore.

Tommy Kuti – Alè Alè: Un viaggio culturale all’interno del contesto cosmopolita nel quale Tommy Kuti è cresciuto, che si snoda tra italiano, inglese, pidgin english, yoruba e francese.

La Niña, Gemitaiz – Lassame sta: Nuova versione dell’omonimo singolo estratto da Eden, con l’aggiunta dello skit di Gemitaiz.

Lazzaretto – Geremia 1111: Sono pugliesi, ma cantano in francese: il primo sguardo sul mondo dei Lazzaretto è un singolo etereo e onirico, sfocato come il videoclip che ne accompagna l’uscita.

Mahmood – Zero: La sigla dell’omonima nuova serie di Netflix, di cui Mahmood ha curato l’intera selezione musicale e che anticipa l'ormai imminente album del musicista milanese.

Materazi Future Club – Ronaldo: Nella settimana in cui il tentato golpe della Super League ha spaccato i tifosi e non solo, il trio di calciofili più fuori di testa d’Italia rende omaggia a Ronaldo il fenomeno con il collaudato e delirante trip.

Nahaze – Behind: Nahaze si rivolge alle generazioni di ragazzi invisibili agli occhi della società, che spesso annegano in pregiudizi e stereotipi, per uscire dal buio dell’indifferenza.

Norelai – Non scrivo mai x te: Un vaffanculo enorme, gridato con tutta la rabbia e la frustrazione di una relazione che lascia dietro di sé solo una scia di delusione.

Not Good, Emis Killa, Rizzo – Mai più: Not Good si fa accompagnare dal flow incisivo di Emis Killa e dalla voce limpida di Rizzo in Mai più, singolo ricco di fame e di voglia di rivalsa.

Piccolo – Fili di ferro:  Il secondo singolo di Piccolo, uno dei talentini del bnkr44, è una leggera ballad ricca di romanticismo e malinconia.

PS5 – Transe napolitaine: I PS5 omaggiano Napoli con un brano dal ritmo ipnotico e frenetico, in cui la tradizione partenopea si sporca di jazz e di afrobeat, sulle tracce di James Senese.

Ridillo, Fitness Forever – Ridillo forever: Il ritorno dei Ridillo, storica e coloratissima band di funk e soul degli anni '90 che viene rivitalizzata dalla cura Fitness Forever.

La scatola nera – Terra senza pioggia: Il duo formato da Giacomo Carlone e Luca Barbaglia va alla riscoperta di generi dimenticati come il ragtime e il vaudeville per farli riemergere nel nostro presente.

Sottotono – Mastroianni: Tormento e Big Fish ritornano assieme a vent'anni di distanza dall'ultima volta, con un singolo ricco di soul e di classe.

Te Quiero Euridice – Adelphi: un legame così abituato a rimanere saldo che si ritrova “sempre al solito posto”, senza capire che, a volte, non tutte le promesse si possono mantenere.

The Andre – Scimmie: l’impotenza e l’incapacità di modificare l’agire collettivo di una generazione bloccata da mille possibilità ma nessuna certezza. Schernire il potere senza però farlo davvero tremare, perché alla fine “siamo solamente scimmie con la connessione”.

TY1, Geolier, Marracash – Fantasmi: Due generazioni a confronto s’intrecciano sotto l’attenta regia di TY1 e affrontano i loro Fantasmi, intesi come i demoni che ognuno di noi è destinato ad affrontare prima o poi nella propria vita.

Margherita Vicario – Come va: Tra relazioni appese a un filo, insicurezze e lo slancio salvifico per un futuro migliore, Margherita traccia un quadro perfetto di un tempo sospeso che ci ha messo davanti a mille perché.

Westfalia – Goblin: Il primo singolo dei bolognesi Westfalia è un proiettile r’n’b, un incantesimo funk e acid jazz pronto a stregare gli appassionati del genere e non solo.

xx.buio – stuart little 4: Il producer livornese fa il suo esordio solista con un brano di elettronica disturbante e ansiogena, accompagnato da uno schizofrenico video di angoscia urbana.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 23 aprile di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-04-23 10:00:00

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