Il Bollettino di venerdì 27 gennaio

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #4
Il Bollettino della settimana #4

Dalla solitudine di Dente e Post Nebbia alla Caserta disastrata di Rafilù, dall'inno generazionale di Giuse the Lizia al ritorno di Blanco, passando per Alessandro Fiori, Mobrici, Rayan & Intifaya, The Black Market, Miglio, N.A.I.P. con Galea, Checco Curci, Arssalendo e molto altro: ecco i tuoi ascolti per questo weekend, nel nostro bollettino del venerdì!

Alessandro Fiori – Trasloco/Passeggiata

Alessandro Fiori torna nel bosco in cui si era perso l'anno scorso, anche solo per passarci 5 minuti: Trasloco Passeggiata sono i due singoli che fanno da appendice al suo ultimo album, storie minime preziose tra una quotidianità immersa nel verde e gli echi della città che arrivano da lontano.

Dente, Post Nebbia – La vita fino a qui

Un paesaggio immutabile scorre in una metropoli che annulla i sentimenti, in quello che sembra un dialogo con il proprio sé a vent'anni di distanza. Così Dente e Post Nebbia, accompagnati da un delicato e allo stesso tempo inquieto arrangiamento d'archi, cantano una solitudine che ci fa sembrare tutto, irrimediabilmente, uguale.

Giuse the Lizia – Cara vita

"Sempre con la stessa faccia dal 2001, generazione Z, zero futuro": Giuse the Lizia si sta prendendo meritatamente il titolo di teen idol per gli adolescenti indie di oggi, questa volta con un singolone sfacciato proprio di chi corre velocissimo senza guardarsi indietro.

Miglio – Sexy solitudini

Miglio si addentra ancora di più nella foschia color catrame della sua musica, questa volta con un brano crudissimo: Sexy solitudini, che omaggia nel titolo i Marlene Kuntz, ci porta dentro una camera da letto che diventa cella d'isolamento, buia e rivestita di glaciale new wave.

Refo – Blue

Refo è la quota r&b di quella scheggia di follia chiamata Pseudospettri. Blue si muove sinuoso su un beat lo fi che scivola sotto pelle, con pennellate elettroniche a schiarirne le sfumature, attraversando una settimana lunga tutta la vita.

Sans Soucis – Merchants

Sans Soucis entra nel 2023 con un singolo di elettronica decostruita in stile anni '80, a metà tra impresa e trip lisergico: Merchants è il suo passaggio all'età adulta, la sfida di trasferirsi a Londra e provare a emergere, facendo volare le sue melodie colorate di soul su un arrangiamento alla Janelle Monaé.

The Black Market – Details #02

Il collettivo aperto che mette vicino musicisti che non hanno mai collaborato prima insieme arriva al secondo ep, con un vivo e imprevedibile magma sonoro tra jazz, hip hop e contaminazioni di ogni tipo a colorarne le venature.

Disco della settimana: Denoise – E poi in un momento diverso dagli altri

I Denoise trovano nella lentezza e nella delicatezza una medicina a questi tempi schizofrenici: è così che E poi in un momento diverso dagli altri tocca il cuore, dove chitarra, sax e piano intrecciano intime suite per raccontare le emozioni di una generazione.

Dischi

Arssalendo – Ma tu ci tieni a me?: Quattro tracce per altrettanti momenti del vissuto di Arssalendo nel corso del 2022, in cui le pulsazioni frenetiche si fanno meno claustrofobiche, per permettere di respirare e guardarsi dentro.

Checco Curci – Anche solo per un saluto: Checco Curci, con la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia, firma un disco ricco di versi intensi di affascinante ermetismo e riflessioni profonde, per scoprire cosa si cela nel profondo dell'umanità.

Golden Rain – Il giorno dopo: Il primo disco in italiano del duo synth pop ci trasportano in un mondo onirico, dove le situazioni del vivere quotidiano si riflettono nell'inconscio, in perenne bilico tra malinconia ed euforia.

Leon Seti – Grimoire: 10 canzoni che narrano vecchi traumi che, cicatrizzati e rielaborati in chiave alchemica, vogliono essere un balsamo per chi ne ha bisogno.

Nicole Bullet – Luna di carta: Il pop di Nicole Bullet scoppia vivace tra synth anni '80 e melodie cangianti, fino a illuminare la notte. 

Rafilù – Piazza noia: Il rapper casertano parte dalla propria città facendosi voce e volto di quella realtà e delle dinamiche che la caratterizzano, tra difficoltà, desiderio di rivalsa, la necessità di uscirne e l’impossibilità di farlo. 

Sacky – Quello vero: Il primo ep del rapper di San Siro racconta la sua vita nel quartiere e i mille pensieri che ribollono dentro di lui, tra metriche crude e produzioni che uniscono rap, trap e r&b.

Sgravo – Borgataro: Cronaca e denuncia sociale si palesano nelle barre di Sgravo, per un disco dedicato a chi vive ai margini della società, al limite, costretto a inventarsi soluzioni alternative per tirare avanti.

Sonogiove – B&B: Sonogiove mette la sua virtuosa chitarra classica, con intricati arpeggi che finiscono con l'avvolgerci stretto, al servizio di un cantautorato emo pieno di spleen.

Trrmà – Mixtape Vol. 2: Il duo batteria e synth parte dai suoi beat ipnotici per costruire ambiziose architetture musicali, in cui ritmiche spezzate e divagazioni jazz sintetiche si amalgamano tra di loro.

Vannino – Eden: Vannino ci guida nelle profondità dell’animo umano in un viaggio tra contraddizioni, conflitti e pulsioni, attraverso 7 brani che miscelano urban e soul.

Ze in the Clouds – Oportet 475: Il piano di Ze in the Clouds attraversa i secoli, da Bach alla classica contemporanea, proiettando la sua musica in una dimensione moderna e sporcandola di jazz, elettronica, folk e soul.

Zois – Etilene per tutti: Sette testi inediti di Roberto Roversi, scritti per Lucio Dalla, vengono dati finalmente alla luce in altrettanti brani di rock futurista, lasciandosi guidare dalle parole come se fossero la sceneggiatura di un film.

Singoli

Alex Fernet – Fuoripista: La cassa dritta è l'acceleratore su cui tiene il piede premuto Alex Fernet, attraversando la città di notte a bordo di un bolide inarrestabile, verso un dancefloor rovente.

Blanco – L'isola delle rose: Blanco ritorna, dopo un 2022 che l'ha portato in cima al mondo, con un singolo in cui amore e istinto animale si inseguono, mostrando tanto le proprie fragilità quanto il proprio cuore pulsante.

Bordeaux – Fiori ghiacciati: In una dimensione sonora eterea, Bordeaux si mette a nudo raccontando la sua profonda fragilità, svuotando le sue produzioni cariche e infuocate in un elegante minimalismo.

Florilegio – Non ci capiamo più: Il pop psichedelico di Florilegio fluttua intorno al concetto di una incomunicabilità non voluta da nessuno, ma subita attraverso continue incomprensioni.

Frejico – Harlock: Frejico canta la mutevolezza dei punti di vista, i pensieri che si scontrano e cambiano volto ogni secondo che passa, facendoli scorrere su un arrangiamento dagli echi hyperpop che brilla nella contrapposizione tra strumenti digitali e analogici.

Funky Lemonade – Stare nel chill: Anche rilassandosi, i Funky Lemonade non riescono a rinunciare al groove. Stare nel chill è un inno alla spensieratezza, godersela in compagnia senza fare niente, ma non per questo stando fermi.

Geremia – Splenderemo: Geremia canta di morte e di rinascita, in una promessa di amore che brucia in un attimo infinito, facendoci schiantare al suolo e volare in alto allo stesso tempo.

Houston – Mi dimentico il tuo nome: Una relazione sincera che si schiude nelle pieghe dell'intimo r&b di Houston, per ritrovare quella complicità in cui è bello perdersi.

Il Gruppo – My Coco Chanel: Il Gruppo porta il suo sound tra il soul e l'r&b dentro la malinconia di un canto d'amore, dove la fugace intimità tra due sconosciuti sfocia in un momento di nostalgia e solitudine da cui si cerca di guarire.

Jamie, Elteep – Nella mia testa RMX: Jamie ci regala una nuova versione del suo singolo Nella mia testa, questa volta avvalendosi del featuring con il collega domese Elteep, per buttare fuori con ancora più forza la loro rabbia repressa e quei pensieri che non fanno altro che frenarci.

Le canzoni giuste – Acme/Acida: Le atmosfere elettropunk bombardate di steroidi pop de Le canzoni giuste vengono declinate in un inedito e in una cover dei Prozac+, per una doppietta di singoli che affrontano di petto il contemporaneo.

Maëlys – Domani che dici: Gli ostacoli, che a volte diventano insormontabili, di una relazione a distanza prendono forma tangibile dentro una ballad dal morbidissimo impasto elettronico.

Mobrici – Piccola: Mobrici canta una canzone d'amore acustica che sembra germogliare così, naturalmente, lasciando che sia lei a guidare la sua voce, con versi semplici ma perfettamente incastrati l'uno con l'altro.

Modna – Non si impara dalle guerre: Tutto il dolore per la fine di un amore senza diritto di replica, in cui crogiolarsi ancora per qualche minuto, fino a sfogare tutta la sofferenza e provare a ricominciare.

N.A.I.P., Galea – Dovrei dire la mia: Di fronte al bombardamento costante di opinioni non richieste, N.A.I.P. entra nella crisi esistenziale di doversi esprimere senza sapere cosa dire, con il profondo canto di Galea a impreziosire il brano.

Rayan & Intifaya – Nuova era: Non perdere mai sé stessi. È questo il mantra dei due fratelli, che mettono in musica l'integrità che li spinge a scrivere e a stare nel rap game a modo loro, senza piegarsi a niente o nessuno.

Ros – Tragedia moderna: I Ros si lanciano contro un mondo che gira al contrario con un inno punk super melodico, in cui trovare la forza di ridere anche di fronte all'inevitabilità della catastrofe di una generazione.

Rumba de Bodas – Fête des Mouvements: I Rumba de Bodas celebrano la danza come via per connettere se stessi con il mondo, con le sonorità reggae che incontrano il distintivo groove della band bolognese.

Tera – Passeggiata meditativa: Le barre inarrestabili di Tera scorrono con la città che passa sullo sfondo, in un intimo flusso di coscienza rovesciato su una strumentale jazzy.

Viaggi Andromeda – Ombre: Viaggi Andromeda questa volta ci porta in un'ambientazione tra il bucolico e il surreale, come un Angelo Branduardi in preda a un trip psichedelico, con tanto di citazione a Salvatore Quasimodo.

YuzU – Luna: Il duo bolognese chiude il suo ultimo ep con una bonus track sempre astrale, tra danze tribali e nuove dimensioni spazio-temporali che si schiudono nello spazio siderale.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 27 gennaio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-01-27 10:30:00

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