Il Bollettino di venerdì 5 novembre

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #44
Il Bollettino della settimana #44

Una vagonata di dischi importanti in questo primo venerdì di novembre: dall'ipnotico debutto diLaila Al Habash al ritorno a casa di Matilde Davoli, dalla solitudine di una stanza buia di Silent Bob alla crudezza delle barre del giovanissimo Touché, passando per le deliranti filastrocche amorose diPop X fino al gelido folk di Marta Del Grandi, quest'ultimo talmente splendente da conquistarsi il titolo di nostro disco della settimana. Ma non è finita qui: Sick Luke con Chiello e Madame, Dolcedormire, Xenboi, Galea, Sethu con gli Iside e molto altro, tutto nel nostro bollettino del venerdì.

Giuse The Lizia – Come minimo

 Continua l'incredibile 2021 di Giuse The Lizia, che dopo una manciata di singoli arriva al suo primo ep. Come minimo è un flusso di parole schiette e ammiccanti, che scorrono sulle produzioni di un morbido funk di Mr Monkey e Machweo, in cui sbucano anche Bais e Novelo.

Laila Al Habash – Mystic Motel

 Fiera, gelosa, fragile, ironica, suadente: tutte le sfaccettature della personalità di Laila Al Habash prendono vita nelle stanze del suo Mystic Motel, suo album di debutto. 12 tracce di pop puro, grezzo e dolce al tempo stesso, su cui ballare, piangere, scrollarsi di dosso le insicurezze, amare e amarsi.

Matilde Davoli – Home

Un ritorno a casa in tutto e per tutto: con Home Matilde Davoli riprende in mano le sue radici musicali jazz contaminandole con deviazioni elettroniche, atmosfere psichedeliche e synth dream pop, portandosi la frenesia e il caos della vita metropolitana di Londra nel silenzio della provincia salentina.

Pop X – Enter Sandwich

Il delirio all'apparenza nonsense di Davide Panizza – assieme alla musicista di origine romena Iioana – questa volta passa per uno strambo romanticismo, con canzoni come schegge impazzite, fatte di immagini assurde, filastrocche sboccate e, nonostante questo, un traboccante amore sincero.

Sick Luke, Madame, Chiello – La strega del frutteto

Sick Luke, per il primo singolo del suo progetto solista, lascia che siano Chiello e Madame a dare voce al sortilegio amoroso in cui si trova vittima: La strega del frutteto ipnotizza con le sue linee di basso incantatrici e le sue melodie sofferte, lasciandoci preda di un'infatuazione frastornante.

Silent Bob, Sick Budd – Piove ancora

Al secondo disco Silent Bob scava nella della sua solitudine, chiuso nelle quattro mura della sua stanza durante il lockdown, per affrontare gli aspetti più marci di sé fino a farsi del male. Barre asciutte, crude e dolorose, che si infilzano come lame sulle cupe strumentali di Sick Budd.

Touché – Il minorenne + bastardo

Touché, all'alba dei 18 anni, ripercorre la prima parte della sua vita, già durissima, in cui l'unica ancora di salvezza è la musica. Con lui tanti feat, tra cui Massimo Pericolo, Vettosi e Slings, per rivendicare con ancora più forza il proprio posto nella scena.

Disco della settimana: Marta Del Grandi – Until We Fossilize

La musica di Marta Del Grandi procede per immagini forti fino alla loro materializzazione concreta, attraverso scorie poetiche accecanti e trovate pop che subiscono un riarrangiamento con archi e percussioni, per poi splendere in un gelido folk che guarda a Joni Mitchell.

Dischi

Kilo KG – Facile mai: Kilo KG racconta la vita nel suo quartiere, lo sperone di Palermo, dove ha vissuto per tutta la vita, in un ep che sa di cruda realtà quotidiana.

Milella – Lido Nostalgia: Da una spiaggia che si affaccia sul mare dei ricordi, Milella lascia andare il suo malinconico canto tra pop e cantautorato, con 5 tracce per cuori infranti.

Moniè – That's My Soul: La cantante romana Moniè lascia sfogare la sua rabbiosa anima soul in 4 brani, alla ricerca di un punto di equilibrio tra r'n'b, dub, hip hop e pop.

Nic Cester – The Skipping Girl: Il cantante di origine australiana accompagna il suo libro per bambini con un delicato album a farne da colonna sonora, con la collaborazione dell'Orchestra Italiana del Cinema e di Enrico Gabrielli.

Paolo F. Bragaglia – The Man from the Lab: Colonna sonora elettronica di un’immaginaria serie televisiva, ambientata in un laboratorio di biologia sperimentale segreto e in un mondo distopico alla fine degli anni ’70.

Pier Cortese – Come siamo arrivati fin qui: Pier Cortese ritorna con un nuovo album di inediti dopo 12 anni, condensando la complessità e gli ostacoli delle esperienze che ha affrontato in questo lungo periodo.

Schiamazzi – Schiamazzi: Tra i vicoli e il porto di Genova prendono vita i piccoli racconti in musica appena abbozzati di Schiamazzi, essenziali e intimi, senza che i protagonisti si incrocino mai.

Sinomine – Anno 1: Dopo Anno 0 uscito nel 2020, prosegue il percorso di rinascita del rapper campano, con uno stile che va dalla old school alla trap e barre articolate che si intrecciano sulle strumentali di Pi Greco.

Te quiero Euridice – Sempre qui: Dopo una manciata di singoli, i Te quiero Euridice fanno il loro debutto con un disco pieno di indie pop leggero, candido e romantico come solo due ventenni con lo sguardo al cielo sanno essere.

Xenboi – Xenboi: Dall'incontro tra The Delay in the Universal Loop e Zollo nasce Xenboi, disco di 9 canzoni che pescano dall’IDM così come dalla trap, passando per metal, ritmiche afrobeat (“TC”), e synth da sci-fi.

Singoli

Alaska – Sto bene: Il debutto di Alaska è un singolo di sfilacciato r'n'b, dove una rivelazione personale diventa una graduale intesa di anime, fino a dissolversi in una psichedelica notte.

Coez – Come nelle canzoni: Nel suo terzo singolo di quest'anno, Coez mostra il suo lato più romantico e malinconico, ripercorrendo un amore finito e rivolgendosi a cuore aperto all'altra persona.

Corei – Intonaco: Corei si trova suo malgrado ad affrontare le prime crepe della vita, con tutta la frustrazione del trovarsi improvvisamente fragili, ma allo stesso con la forza di diventare adulti e andare avanti.

CRU – Cuore di cane: CRU si muove con passo felpato su poche e rallentate note di chitarra, mentre rimane succube di un amore che lo tiene al guinzaglio.

Dariush – Fragile: Su un tappeto di synth tremolanti, Dariush lascia sfogo alla sua vulnerabilità, fotografa i momenti più complicati di una relazione in cui gioia e dolore diventano indistinguibili.

Darjo – Gigabyte: Asfissiato da un mondo virtuale che ci opprime, Darjo rivendica la necessità di vivere nella realtà, di abbandonare il digitale per riprendersi l'analogico, per ritrovare davvero noi stessi.

Dolcedormire – Uroboro: Lo sguardo fiabesco di Dolcedormire questa volta si posa su un serpente che si morde la coda, come se si stringesse attorno al cuore fino a quasi farlo esplodere.

Don Pero – G: Don Pero si guarda allo specchio per confessare tutti i suoi errori peggiori, raccontati senza filtri su una strumentale dolce e malinconica, consapevole di potersi riscattare solo con la musica.

Fabryka – How to start?: I Fabryka ci catapultano nella loro discoteca colorata anni '70, tra strobo ipnotici e colori caldi, per ballare fino a perdere i sensi.

Francesca Moretti – Piovono segreti: La 19enne Francesca Moretti si presenta con una ballad che parla di un amore bruciato troppo in fretta, in cui sarebbe bastata una parola in più per non perdere tutto.

Galea – Feminuccia: Galea si confronta con gli stereotipi di genere più fastidiosi che l'hanno accompagnata fin dalla sua nascita per potersene, una volta per tutte, liberare con un trascinante singolo indie rock.

inarte.Teo – Parquet: Brano di un istintivo r'n'b su come anche solo piccoli cambiamenti possano svoltarci la vita, tanto nelle relazioni amorose quanto in qualsiasi altro tipo di rapporto.

Le ore – Cotto: Maldestri e malinconici, Le ore cantano con leggerezza il disagio di portare avanti una relazione a distanza, con un sorriso amaro ma incrollabile a spiccare sul volto.

Ludovica Mannoni – Passiflora: Tra un'intimità cantautorale invidiabile e un arrangiamento che ammicca al nu jazz, Passiflora è il biglietto da visita di Ludovica Mannoni, per scrollarsi di dosso il peso del pensiero degli altri.

Miglio – Con la tua saliva: La voce roca di Miglio si appoggia su di una ballad grezza, dove archi leggiadri cozzano contro sporche chitarre e contaminazioni new wave, 

Sethu, Iside – Qualcosa è andato storto: Le urla violente di Sethu vanno a scontrarsi con le sognanti atmosfere degli Iside in un'autoanalisi di chi cercando di espiare le proprie colpe mettendosi totalmente a nudo.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 5 novembre di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-11-05 10:30:00

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