Il Bollettino di venerdì 19 novembre

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #46
Il Bollettino della settimana #46

Il ritorno, annunciato appena un paio di giorni fa, del King del rap Marracash, è senza dubbio l'uscita più fragorosa di questo grigio venerdì, ma di certo non l'unica: gli alieni Planet Opal gli scalzano per un pelo il titolo di disco della settimana con il loro enigmatico debutto, Cartalavonu, i Tangram ci portano nel loro mondo fantastico e ricco di groove, Populous e Vergo raccontano il trovarsi incastrati in giochi proibiti, Bluem mostra il suo lato più pop senza perdere la sua armoniosa eleganza. E poi Bnkr44, Giancane, Svegliaginevra, Anthony Sasso, Angelo Trabace e molto altro ancora nel nostro bollettino del venerdì.

Bluem – Fiamme

Se Notte ci aveva mostrato il lato più intimo di Bluem, ora Chiara Floris – questo il suo vero nome – si concede di entrare più decisa in territori pop: Fiamme racconta di un percorso di rinascita su un rapporto che cambia, alla luce di un fuoco purificatore e tremolante sopra le acque calme di un fiume che scorre lento.

Cala Cala – Dritto a casa

Cala Cala ha poco più di 20 anni, Dritto a casa è il suo primo singolo, ma dà l'impressione di essere già un artista consumato: tra i volti che si incrociano in questo flusso di nu soul e r'n'b, rimaniamo a muoverci in silenzio su melodie sinuose, cercando di riconoscere una faccia amata in mezzo agli sconosciuti.

Giancane – Strappati lungo i bordi

Un inno per tutti i disadattati, gli incompresi, per quelli che non c'hanno mai capito un cazzo della vita: Giancane dà il suo contributo alla già acclamata serie di Zerocalcare firmandone la colonna sonora, buttando fuori tutto il suo disgusto per la vita, sé stessi e per gli altri, con il sorriso amaro di chi, nonostante questo, riesce ad accettarsi.

Marracash – Noi, loro, gli altri

Il ritorno, a sorpresa, del King del rap: dopo Persona, dove tanti tasselli formavano le parti di un corpo addolorato, ora Marra guarda a chi gli sta intorno, alla ricerca di un ordine più grande nel caos del contemporaneo, il tutto con immagini così attuali e il suo flow da campione da essere spiazzante.

Populous, Vergo – Demone

Un Demone che sa di tentazione, dove il proibito diventa un qualcosa di irresistibile: la sferzante strumentale di Populous fa da tappeto di chiodi per lo struggimento palpitante di Vergo, di fronte a un rapporto perverso e malato da cui, comunque, non si riesce a scappare.

Sasso – Cercatrova

Anthony Sasso prende a piene mani dall'estetica prog anni '70, mischiandola a un brano dalla carica pop e in cui si intravedono gli occhialoni rossi di Ivan Graziani: Cercatrova, primo assaggio del suo nuovo album, canta del bisogno costante di cercare risposte nella musica, finendo con ancora più domande di quando si era partiti.

The Tangram – Cosmic Fruits

Pop romantico, chitarre funkeggianti, una spruzzata di dream pop e tanto, tanto groove: il debutto dei Tangram ci trascina subito nel loro mondo fantastico, circondato da un'atmosfera di psichedelia incalzante, ispirato da Prince, MGMT e James Blake.

Disco della settimana: Planet Opal – Cartalavonu

Da un soggiorno in Corsica prende il via il viaggio fantascientifico dei Planet Opal, che con tribalità animalesca e aliena mette in musica esperienze concrete proiettandole in un'ipotetica giungla su una Marte futuristica. Il tutto attraverso intricati incroci cibernetici di Moog, ritmi alienanti e serrati, armonie rimbombanti e luccicanti sequenze che si susseguono imbizzarrite.

Dischi

Angelo Trabace – Sbarco: L'esordio solista del pianista Angelo Trabace è un'esplorazione intima che approda in un tempo presente, sospeso, pandemico, apparentemente immobile ma capace di mettere in moto nuove occasioni.

Bento – Hey Dreamers!: Tra indietronica, ambient e visual art, i Bento navigano nel mondo dei sogni sogno, inteso come obiettivo da perseguire, ma anche come via di fuga, desiderio, a cui poter accedere, chiudendo gli occhi.

Bnkr44 – Fare male a noi: Seconda parte del nuovo album dei Bnkr44, con altri 5 brani super pop sulla scia del primo capitolo, in attesa di vedere il quadro completo venerdì prossimo.

dellarabbia – L'era della rabbia: Il quintetto dellarabbia riassume minuti tutte le contraddizioni ed i chiaroscuri del periodo storico buio in cui siamo immersi, tramite 14 tracce che oscillano tra l’indie, il folk e il pop cantautorale.

Fabryka – Perspectives: Il ritorno della band pugliese è un'immersione totale negli anni '80, tra sonorità synthwave e electro pop delicato, frutto di un brillante gioco di incastri a distanza.

La Belle Epoque – Demoni: La band mette da parte l'istintività del primo album per lanciarsi in un viaggio tra ragione e sentimento, spaziando tra ritmiche incalzanti, arrangiamenti cangianti e suadenti melodie.

Lucariello, Raiz – Napoli C.le / Düsseldorf: I due musicisti napoletani collaborano per la prima volta assieme in un disco che nasce dall'amore per il codice della sceneggiata, in chiave rock-rap, elettrofunk e blues.

Mobrici – Anche le scimmie cadono dagli alberi: L'ex voce dei Canova pubblica il suo primo album da solista, pregno di un cantautorato con echi di brit pop anni '90 a incrociare un gusto sfacciatamente pop.

Oh! Pilot – Brace Brace: Roberto Cicogna torna con un nuovo ep di 6 brani, dove le influenze folk delle origini si lasciano contaminare da chitarre elettriche, synth e batterie audaci, in un viaggio ambizioso e ipnotico.

Oribu – Get By: 6 tracce di beat soffusi ricoperti da morbidi strati di synth porosi, il tutto in un fragile equilibrio di frequenze che sembra sempre sul punto di crollare.

Paolo Tofani – Indicazioni Vol. 2: Seguito di Indicazioni, uscito nel 1977, questo secondo volume è composto da 8 tracce di improvvisazione pura, spontanee e lucidamente folli, in cui la chitarra di Tofani assume le forme più imprevedibili. 

Sgrò – Macedonia: Sgrò mostra il suo sguardo sensibile, inusuale ed evocativo sulla quotidianità, offrendoci le sue emozioni tagliate in piccoli pezzi, aspri e dolci.

The Black Veils – Carnage: Il "massacro" dei bolognesi Black Veils esplode in un post punk crudo e diretto, così tagliente nei suoni e nel messaggio da schiantarsi dritto in mezzo alla fronte di chi ascolta.

Vintage Violence – Mono: Dopo 7 anni di silenzio, i Vintage Violence tornano con il loro tiro energico a sbatterci in faccia una loro, personale fotografia del presente, tanto diretta da sgretolarci e ricomporci in poco più di mezz'ora.

Singoli

Alessandro Alessandroni – Italian Library Songbook Vol. 1: Primo capitolo della nuova collana di Four Flies Records dedicata alle tracce nascoste della library music italiana con Alessandro Alessandroni, la cui colonna sonora del film Sangue di sbirro subisce in un'intrigante rivisitazione da parte di Jessica Duncan e del produttore napoletano pAd.

Apice – Poesia cruda/Poetico: Apice si sveste di tutto con due singoli essenziali e intimi, ruvidi nel loro essere registrati in presa diretta, come una fotografia leggermente sfocata e, proprio per questo, magica.

Assalti Frontali, Piccolo Coro dell'Antoniano – Gol gol rap (evviva il calcio popolare): Inedita collaborazione tra Assalti Frontali e il coro dell'Antoniano, in un brano che è discorso motivazionale alle nuove generazioni, usando la metafora calcistica.

Assurditè – Pubblicità: Nuovo mattoncino nella breve discografia di Assurdité, questa volta con una spensierata ballad seducente dalle radiose sonorità r'n'b.

Bobby Wanna – Quando fuori fa buio: Bobby Wanna guarda dal finestrino e lascia sfogare i suoi pensieri più tormentati, attraverso una voce distorta e barre taglienti.

Confini – Anima cruda: Elettronica post industrial travolta da impetuose chitarre dark: i Confini si presentano con un sabba spettrale che si innalza dai gas di scarico di una fabbrica sperduta nel nulla.

Forse Danzica – Seta: Forse Danzica presenta un nuovo capitolo electro pop dalle venature post punk, che affronta il tema della dipendenza affettiva muovendosi lento a passo di danza in una stanza vuota.

Frada – Perché mi guardi così: Frada rivendica con forza la libertà di essere sé stesso, sgretolando i pensieri negativi con il suo pop rock travolgente.

Giovane giovane – Cattedrali: Giovane giovane racconta, accompagnato da una dolce chitarra, la storia di una fuga e delle distanze che crea per mostrare quanto sia inutile scappare senza risolvere ciò che ci lasciamo indietro.

Helmi Sa7bi – Poto: Cuore nel passato, testa nel futuro: Helmi Sa7bi affronta il viaggio che da casa lo porterà – si spera – tra i grandi, dove la sua unica arma è un rap melodico e sognante, per conquistarsi il posto che gli spetta.

Maurizio Carucci – Sto bene: La seconda tappa del percorso solista di Maurizio Carucci è un’esortazione a far tesoro della propria volubile felicità, per goderne il più possibile, senza pensare a ciò che succederà poi.

Ponee – Battuta/Bazooka: "A cosa serve un incendio se dentro siamo spenti da un pezzo?". Ponee torna con un singolo di amara ironia, prendendo la via del pop più sfrontato.

Svegliaginevra – qualcosa!: Svegliaginevra lascia spazio che le insicurezze e l'euforia di una storia d'amore agli inizi si lancino in un frenetico ballo, alternandosi in un ipnotico e pericoloso gioco di sguardi continuo.

T vernice – Plastica: Con un occhio su Enzo Carella e uno su Connan Mockasin, T vernice affronta in modo giocoso il dramma della sua vita sentimentale fuggendo dalle proprie responsabilità, sperando che in un qualche improbabile tutto vada per il meglio.

Ugo Borghetti – Mare: Scritta di getto, Mare ondeggia su due accordi e trasporta i pensieri di Ugo Borghetti, narrati in maniera schietta e fluida, fino a farli scomparire in un climax di accennata house.  

Varisco – Bambino: Su un sensuale loop di chitarra jazz, Varisco si presenta con la sua visione dell'amore, dove convivono la prospettiva ingenua di un bambino e quella consapevole e affranta di un adulto.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 19 novembre di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-11-19 10:30:00

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