Dichiarazione Audiocoop sulle indipendenti

VERTICE FIMI - URBANI
DICHIARAZIONE DI AUDIOCOOP
"QUALE FUTURO PER LE PICCOLE ETICHETTE DISCOGRAFICHE INDIPENDENTI? PERCHE' NON VENGONO CONVOCATE PER DISCUTERE DEL LORO FUTURO?"

AudioCoop ha appreso dalla stampa del positivo incontro tra i rappresentanti della Fimi e il Ministro per i Beni Culturali Urbani ed ha inoltre accolto con soddisfazione le prime promesse che l'attuale Ministro ha fatto per sostenere il settore della musica nazionale:
- oltre alla realizzazione della attesissima legge sulla musica, l' abbassamento dell'Iva al 10%, la lotta alla pirateria, sgravi fiscali e valorizzazione della musica popolare e promozione della musica italiana all'estero

Ci sembra un buon avvio che però ancora non tiene conto della realtà delle tante etichette discografiche indipendenti presenti in Italia, non rappresentate al momento dalle grandi associazioni di categoria e non presenti in alcuno dei "tavoli" decisionali della musica in Italia, ma che invece, rappresentano la quota più significativa della nuova musica italiana.

Per tali motivi ci sembra un avvio di approccio al settore utilissimo, ma del tutto insufficiente a capire al meglio proprio tale complessa e articolata, oltre che vivace e dinamica, realtà.

Tali realtà, in gran parte rappresentate da AudioCoop e presenti in forze al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza -visitato nel 2000 anche dall'On.le Vittorio Sgarbi- , oltre a non essere praticamente rappresentate al Festival di Sanremo -, non sono ancora state ricevute -nonostante alcune richieste già inviate -per lettera e via fax- dal Ministro Urbani, il quale dovrà tenere conto anche delle posizioni di questi tantissimi operatori -che rappresentano il vero vivaio musicale dal quale poi attingono le major e i grandi indipendenti italiani- per realizzare azioni che realmente favoriscano in linea generale la crescita e lo sviluppo della musica del nostro paese.

AudioCoop, il coordinamento delle etichette discografiche indipendenti italiane nato al MEI 2000, si è riunito sabato 9 marzo nella Sala della Camera di Commercio di Sanremo per una conferenza stampa , nella città in cui si tenevano le ultime battute di un festival che pare aver segnato sempre di più il passo, a detta degli stessi operatori discografici partecipanti.

Dopo una serie di relazioni e interventi- ha diramato un comunicato che:
- invita il Ministro per i Beni Culturali On.le Giuliano Urbani a prendere contatto per confrontarsi sui problemi della discografia italiana anche i rappresentanti di AudioCoop, oltre agli altri operatori discografici ed invita gli stessi a sensibilizzare il Minisitero affinchè anche la realtà delle indies più "underground" , vero e proprio "vivaio" musicale del nostro paese, possa sedere al tavolo del confronto
- segnala, come le altre associazioni del settore, la gravità della situazione del comparto della discografia nazionale -con rischio di perdita di ulteriori posti di lavoro, e indica per poter arrivare a soluzioni che portino invece alla crescita e allo sviluppo del settore:
1. l' approvazione della Legge sulla Musica con norme chiare che sostengano la produzione indipendente ed emergente italiana, con particolare riferimento agli esordienti e con particolare rilievo a chi farà seguire alla produzione anche un tour in altri paesi, oltre l'Italia; con norme chiare che incentivino i media , nazionali e locali, a diffondere musica (tv, radio, internet, etc.) fino al 50% di produzione nazionale permettendo così a molti artisti sconosciuti, ma validissimi, di poter accedere ai grandi mezzi di comunicazione sonora e poter far conoscere le proprie opere
2. di stimolare una "riforma" della Siae che porti ad una più equa e maggiore ripartizione tra le decine di migliaia di soci delle quote di "diritti connessi" e a sostenere e ad appoggiare chi promuove la musica italiana all'estero, contribuendo in tal modo a creare ulteriore occupazione nel settore
3. di poter permettere alla musica pop e rock di poter accedere ai contributi del Fondo Unico dello Spettacolo, a tutt'oggi utilizzati per sostenere tutte le altre forme artistiche;
4. proseguire -come già hanno fatto alcune major su alcuni prodottti- nel positivo abbattimento nel più breve tempo possibile del prezzo dei cd del 20% circa per contrastare il deleterio fenomeno della "pirateria" e incentivare i consumatori e contemporaneamente portare l'Iva sui Cd al 4% riconoscendogli il suo ruolo naturale di prodotto culturale, al pari della produzione letteraria
5. togliere tutte le ambiguità oggi presenti sull'accordo tra l'Enpals e la Siae che rischiano di "uccidere" la musica dal vivo, soprattutto di far smettere di suonare centinaia e centinaia di giovani band nei circuiti dei piccoli club, che formano insieme l'ossatura del vivaio musicale del nostro paese e dal quale passano i nostri futuri grandi artisti
Infine, per una maggiore chiarezza sul comparto si invita il Ministero per i Beni Culturali a realizzare da subito una "mappa" delle etichette discografiche indipendenti presenti in Italia, affinchè possano emergere quelle realtà (si contano in varie centinaia, circa) che al momento non "hanno voce" - se non attraverso AudioCoop- e che producono ognuna almeno 4 / 8 titoli l'anno con una produzione di tutto rispetto dal quale, oltre a creare un'interessante dato dal p0unto di vista occupazionale, nascono spesso una parte non indifferente di artisti e band che scalano poi le classifiche nazionali e a lavorare, con tutte le associazioni di categoria del settore, alla realizzazione di una grande giornata della Festa della Musica il prossimo 21 giugno, unitaria e che metta al centro, oltre alla musica, tutti gli operatori e le problematiche del settore.

Per Il Comitato di Presidenza di AudioCoop
Giordano Sangiorgi, Luca Fornari, Giampiero Bigazzi, Giulio Tedeschi, Massimo Visentin

www.audiocoop.it

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L'articolo Dichiarazione Audiocoop sulle indipendenti di Redazione è apparso su Rockit.it il 2002-03-15 00:00:00

Tag: audiocoop

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