Mozambico Calling: Mace e Gemitaiz raccontano la loro Africa

Il documentario realizzato dal regista Manuel Marini racconta la magica esperienza dei due musicisti in un Paese sospeso tra baraccopoli e paesaggi da sogno. Il tutto per sostenere la lotta alla povertà nelle aree più in difficoltà del mondo con una raccolta di beneficenza

Gennaio 2020: Gemitaiz e Mace, assieme al regista Manuel Marini, partono per il Mozambico per realizzare nuova musica. Da questo viaggio nascerà Bianco/Gospel, doppio singolo in uno pubblicato nel luglio dell'anno scorso e accompagnato da uno spettacolare video, realizzato proprio durante la loro permanenza mozambicana, che mette in mostra le contrastanti immagini che caratterizzano il Paese (e il brano): da un lato baracche decadenti con tetti di lamiera e discariche a cielo aperto, dall'altra spettacolari grattacieli e posti paradisiaci da cartolina.

Manuel Marini ha documentato tutta questa esperienza incredibile con la sua videocamera, trasformandolo in un documentario pubblicato lo scorso 21 giugno, dal titolo Quello che resta. Documentario che è disponibile a noleggio per 48 ore su Vimeo pagando 4,90 €: tutti i proventi – come anche quelli del singolo e del videoclip già editi – andranno a COOPI, organizzazione umanitaria che opera in quasi 70 paesi diversi per contribuire al processo di lotta alla povertà e di crescita delle comunità, intervenendo in situazioni d’emergenza e di ricostruzione per ottenere un miglior equilibrio tra aree sviluppate e aree depresse o in via di sviluppo.

Quello che resta from Tanta Roba Label on Vimeo.

Abbiamo scambiato qualche parola con i tre protagonisti dell'iniziativa benefica, per farci raccontare meglio com'è stata l'esperienza in Mozambico e quanto questo viaggio sia stato importante per loro.

Come mai il Mozambico?

Manuel Marini: Eravamo tutti e tre già stati in Africa e volevamo tornarci. Davide aveva sentito parlare bene del posto anche se non è di certo una delle mete turistiche più gettonate. Quello è stato per noi un incentivo, partire per un'avventura senza troppi punti di riferimento. In verità abbiamo visitato solo la parte sud e centrale del Paese in quanto è sconsigliato avvicinarsi al nord per motivi di sicurezza. Le numerose risorse energetiche del paese sono al centro di un conflitto socio-culturale-religioso molto complesso e per noi diventava un rischio troppo grande superare Vilanculos, la nostra meta principale. Un paradiso naturale con dune altissime a picco sull’Oceano Indiano. Il tragitto è pieno di contrasti: da grattacieli di nuova costruzione a casupole coi tetti in lamiera, da posti paradisiaci a discariche a cielo aperto.

Gemitaiz: Abbiamo scelto il Mozambico perché era un paese dell’Africa che nessuno di noi aveva ancora visitato, abbiamo anche un caro amico nato lì, Victor Kwality. Il Mozambico è un paese pieno di vita, pieno di energia positiva e posti stupendi. D’altro canto la corruzione della polizia e lo sfruttamento delle risorse del luogo sono comunque un problema reale. In ogni caso una terra meravigliosa.

Mace: Ho viaggiato tutta l’Africa dell’Est, dall’Etiopia al Sudafrica (dove ho vissuto) passando per Uganda, Tanzania, Kenya, Zimbabwe… Mi mancava giusto il Mozambico per completare un meraviglioso puzzle.

Che effetto ha avuto questo viaggio sulla tua arte?

Manuel Marini: Ogni viaggio, ogni esperienza, ogni incontro, influenza in qualche modo la visione delle cose e di conseguenza la propensione e direzione artistica. Essendo tre persone molto aperte e con voglia di scoprire e conoscere non ci siamo mai posti un vincolo o una restrizione in questi termini.

Gemitaiz: Sicuramente la ha arricchita. Mi ritengo una persona senza barriere o limiti, ho sempre avuto una mentalità aperta e sono sempre stato curioso riguardo le culture diverse dalla mia. Sicuramente il mio genere musicale sprona, magari più di altri, ad andare a guardare in posti diversi.

Mace: Avendo viaggiato molto in quei luoghi, è stata un’ulteriore conferma che il viaggio è la mia principale fonte di ispirazione. Quando viaggio raccolgo input non filtrati, e li rielaboro in base a ciò che mi circonda. È arrendersi a quello che ti potrà capitare (e alle persone che incontrerai) mollando completamente ogni tentativo di controllo o pianificazione.

video frame placeholder

Cosa vi portate a casa da questo viaggio?

Manuel Marini: Eravamo tutti e tre già interessati al sound "afro", in particolare MACE ovviamente. Personalmente, oltre ad aver conosciuto tanti nuovi artisti afro beat, ho scoperto l'afro house e Kuduro. Sono tornato a casa con delle hit sconosciute che diversi miei amici hanno pompato per mesi. Gli artisti che mi hanno più impressionato, Dj Maphorisa, Black Motion Breyth, Dj Tarico.

Gemitaiz: Dal viaggio abbiamo riportato con noi quei cori gospel, il suono assordante dei grilli la notte, gli uccelli che cantavano ventiquattro ore al giorno ma che non riuscivamo mai a vedere, il suono dell’Oceano Indiano all’alba tornati da un club. Ci ha ispirato semplicemente svegliarci li e dover avere a che fare con quella realtà.

Mace: Rimango sempre stupefatto dall’empatia istantanea che si può creare tra persone che non si conoscono, per giunta di culture così diverse. Decisamente il motivo principale per cui viaggio.

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L'articolo Mozambico Calling: Mace e Gemitaiz raccontano la loro Africa di Redazione è apparso su Rockit.it il 2021-06-25 10:57:00

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