Google sta uccidendo la musica? È questa la domanda che è stata posta nel corso di Newsnight, trasmissione in onda su BBC, al policy manager di Google Theo Bertram.
Il motivo è semplice: nonostante Google si impegni a contrastare la pirateria, ad esempio eliminando termini come "torrent" dai suggerimenti di ricerca, nel momento in cui si compie una ricerca sul motore, i primi risultati a uscire sono sempre e comunque quelli di fonti illegali.
La risposta del dirigente di Google è stata molto generica: «Non è compito di Google scandagliare il web, giudicando cosa è legale e cosa no e non penso che la gente ci chieda di farlo. Quando qualcuno ci dice "C'è un mio contenuto su quella pagina", noi rimuoviamo velocemente la pagina - lo facciamo circa 2 milioni di volte al mese. La nostra ricerca dimostra che non importa quanto ci impegniamo a filtrare o bloccare, ciò che conta è seguire una strategia che punti sui soldi, ovvero rimuovere la pubblicità e bloccare i processi di pagamento».
Una versione che non ha convinto gli interlocutori, tra cui musicisti e discografici, che hanno fatto notare come Google in realtà guadagni dall'avere all'interno dei propri circuiti pubblicitari siti considerati pirata, come quelli che ospitano file Torrent. E sul discorso dell'inefficacia dei filtri hanno rincarato la dose: «Se diciamo 100.000 volte che un particolare sito è illegale, crediamo che non dovrebbe uscire prima di iTunes o Spotify tra i risultati di ricerca».
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L'articolo Google sta uccidendo la musica? di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-07-19 00:00:00
COMMENTI (1)
giusto...