La PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) è un'associazione abbastanza conosciuta. Protegge gli animali e spesso usa come testimonial celebrità piuttosto svestite. Se togliete la A della sigla e la scambiate con una M, invece, avrete la PETM, ovvero l'associazione che vuole proteggere una specie decisamente a rischio: i musicisti.
A lanciarla è l'americano Sam Rosenthal e l'acronimo spiega da solo il senso dell'operazione: People for the Ethical Treatment of Musicians. Ovvero: se tutti siamo d'accordo che le condizioni di lavoro in una fabbrica devono essere sopra un certo standard, perché non deve essere lo stesso per chi suona su un palco?
E Sam Rosenthal va ancora più dritto al punto: «Caffè equosolidale? Certo, quelle persone non devono vivere in povertà. Sindacati? Certo, i lavoratori devono avere un salario minimo garantito. Musicisti pagati per il loro lavoro? No, per carità! Li sto scaricando adesso da Torrent! Cosa? È questo il mondo in cui volete vivere? Musicisti, noi siamo il 99%!».
Si tratta ovviamente di una provocazione, ma l'obiettivo di Rosenthal è quello di sensibilizzare il pubblico intorno a un problema che è emerso più volte anche nei racconti di vari musicisti italiani.
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L'articolo Nasce PETM, la lega per la protezione dei musicisti di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-07-16 00:00:00
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