Nico LaOnda un tuffo da New York al MI AMI festival

Nico LaOnda è il nuovo progetto di Nicola Donà, in anteprima a casa Rockit il video Casco Ribelle

New York come casa da più di dieci anni, la musica come filo conduttore che lega tutto insieme, progetti passati in inglese che lo hanno riportato ora ad eprimersi con la sua lingua madre; Nicola Donà presenta al MI AMI festival il 25 maggio il suo nuovo progetto solista Nico LaOnda e ci ha detto che per quel giorno ha preparato qualcosa di veramente speciale. All'inizio del 2019 esce il suo EP dal titolo Demode ma per l'autunno è atteso il suo album di debutto ‘Tutto Bene' registrato a New York che uscirà per La Valigetta

In attesa che rientri in acque italiane per la prima data italiana, tra un fuso orario e l'altro gli abbiamo fatto qualche domanda, di come si sta a Brooklyn, della musica italiana oltreoceano, della festa che lo aspetterà al MI AMI, delle canzoni che nascono prima come immagini, come il video in anteprima su Rockit, Casco Ribelle.

nicolaonda
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E' il tuo primo progetto veramente solista e sopratutto in italiano, come mai questo cambio di rotta?

A dire il vero quasi tutti i miei progetti precedenti tranne Dizzyride sono partiti dall'essere progetti solisti e poi sono diventate band.
Verso Settembre dell'anno scorso mi sono usciti una decina di pezzi chitarra e voce in italiano nel giro di un paio di settimane, li ho fatti sentire ad amici e proprio loro mi hanno spinto da subito a pubblicarli.
E' la prima volta che canto in italiano ma ho in calendario altri progetti in inglese, in cui canto ed altri in cui non canto. Vedo e vivo la musica a 360 gradi con continui cambi di rotta. L'aquila di Ligonchio e' migrata in Veneto. E' partita ed e' diventata lupo di mare.

Come (e se) si percepisce questo nuovo fermento musicale italiano a New York, cosa stai tenendo sott'occhio?

Uhm non si percepisce molto. Qualcuno mi ha nominato i Nu Guinea un paio di volte. Ho amici come Vasco Brondi, Be Forest, Giorgio Poi, Father Murphy, Jonathan Clancy con cui sono uscito qui a NY e che negli anni ho visto anche suonare. Beh Giorgio, per esempio, apriva 5 concerti sold out dei Phoenix. Una bella soddisfazione e la gente era gasata. Gli americani hanno un bel feeling con la nostra lingua, ma il suono e la musica hanno un'importanza fondamentale, ovviamente. Credo che le canzoni basate quasi esclusivamente sui testi abbiamo meno appeal.
Nino Ferrer ha piu' fans di De Andre' per dire. La gente conosce bene Giorgio Moroder, i La Bionda. Per quanto riguarda la scena Trap posso dire che come personaggio e vibe, Ghali piace. Sinceramente sto scoprendo un mondo tutto nuovo pure io. Sono partito piu' di 10 anni fa, mi sono perso qualcosina.
Ho amici DJ e collezionisti di dischi che conoscono musica italiana oscura che neanche noi conosciamo. Proprio questi dischi mi hanno dato ulteriore ispirazione a scrivere nella mia lingua. Ci sono un sacco di gemme nel mondo della psichedelia beat e dell'italo-disco. Se penso al genere che faccio dico proprio Italo-Beat!

Da New York al MI AMI in un batter d'occhio, sarà la tua prima volta da solo su un palco? Come ti senti?

In realta' saremo in 7 in tour con un 9 posti. Quindi ci sono due posti per chi volesse aggiungersi. A me piace dare input e rifiniture ai pezzi ma in mezzo lasciare spazio agli altri. La mia musica deve essere collaborativa credo. Per il MI AMI siamo a cannone e faremo uno show speciale. Posso dire solo questo. Anzi no nomino anche i miei musicisti perche' mi stanno aiutando un casino. Tomas Cabezon e Myles Sloniker scendono con me da NY e sono dei musicisti da paura + tutta la crew romana dei Weird Bloom (Mattia Micalich, Edoardo Elia, Bruno Mirabella, Lorenzo Masini) capitanata dal numero 10, Sir. Luca Di Cataldo con cui ho anche co-prodotto il disco. Senza di loro, soprattutto senza Luca e Tomas, non esisterebbe Nico LaOnda. Voglio ringraziare anche Allo/La Valigetta che ha creduto da subito (forse e' matto?) nel progetto. Grazie anche ad Alessia e Maria Vittoria di ODDWOP ed il nostro tour manager Andrea Leonardi.

Quanta Brooklyn c'è dentro Tutto Bene? E quanta musica da oltreoceano ti ha ispirato?

Ascolto un botto di musica. Ho un programma in radio e spesso metto i dischi. La scena musicale di New York, New York non e' la piu' interessante al mondo per quanto mi riguarda.
Vivo a Flatbush nel cuore di Brooklyn. Il mio quartiere e' prevalentemente Hip-Hop, RnB, Soul, Funk e Afro-Beat. E tanto Jazz. La musica qui viene letteralmente sparata dalle case alle macchine di continuo. Ci sono in mezzo.
Vado a fasi alterne. A volte ascolto solo Hot 97 alla radio. A volte non le posso sentire e mi rifugio in dischi vecchissimi come il mondo.
Nella scena indie e "artsy" di Bedstuy/Bushwick vedo che e' ritornato il noise-punk. Ma e' fatto con i samplers. Boh. Forse perche' sono cresciuto un po' in quel mondo li ora non mi ispira piu'. Sembra non ci sia molto genio ed e' rimasto solo il messaggio (che forse arriva proprio dal punk) tipo "sticazzi faccio quello che voglio". Secondo me nell'80% dei casi e' fatto male. E non sempre apposta.
Come etichetta mi piace tutto quello che esce su Big Crown Records ma io ci sguazzo nel Soul/Funk e DooWop. Quando e' uscito Connan Mockassin con Jassbusters ho detto cazzo, eccola la bomba da 10. Anche Drugdealer e Thundercat mi piacciono un sacco.

Chi non vuoi assolutamente perderti nei tre giorni di festival?

Ed invece vorrei proprio perdermi nei 3 giorni di festival!
Sono in volo il 24. Arrivo a Milano il 25 stesso ed il 26 abbiamo gia' un altro concerto. Sono curioso di incontrare un po' di vecchi amici (ma anche di nuovi) e raccontarci le cazzate. Parlare del meno e bere del piu'.

Da dove arriva Casco Ribelle?

Casco Ribelle e' un ossimoro. Come spesso accade nei miei testi e' un album di fotografie e flashback smarriti che si intrecciano e raccontano immagini che ho visto, sognato oppure immaginato.
Ed ogni riga si collega alla successiva tramite un suono onomatopeico oppure un significato. L'idea del video mi e' venuta proprio basandomi su come scrivo i testi. Potevo fare un video che seguiva quello che il testo dice, per filo e per segno. Ma in questo modo completamente random, racconto meglio la persona, l'anagramma di Nicola Donà.

video frame placeholder

 Video by: Nicole Dalla Costa

 

Nico LaOnda suonerà al MI AMI festival il 25 maggio alle 19.00, trovate i biglietti qui

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L'articolo Nico LaOnda un tuffo da New York al MI AMI festival di Chiara Lauretani è apparso su Rockit.it il 2019-05-14 12:00:00

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