Due dottori inglesi, Akeem Sule e Becky Inkster, stanno mettendo a punto un metodo che prevedere di curare le malattie mentali attraverso la musica hip hop. Secondo i due medici, il rap è da sempre legato a questi tipi di squilibri: molti dei più famosi e importanti rapper di oggi hanno alle spalle storie di degrado, abusi di droga e violenze domestiche, tutti elementi che vengono poi riversati nei testi delle loro canzoni. Analizzando un certo tipo di ossessione verso i soldi o verso il corpo femminile, secondo il parere di Sule e Inkster, è possibile capire determinati tratti psicologici di queste persone o di chi ne diventa fan.
L'idea è di applicare questo tipo di scrittura ai pazienti a cui è stato realmente diagnosticato un problema mentale. Viene chiesto ai soggetti in cura di scrivere testi in rima che parlino di loro stessi e descrivano come saranno tra qualche anno. Il malato ha così uno strumento diverso per guardare se stesso da un punto di vista esterno, conoscere la propria personalità e lavorare di immaginazione su un possibile futuro più sereno.
I due dottori non nascondo minimamente la loro passione, quasi fanatica, per l'hip hop: quando il Guardian gli ha dedicato un articolo citando la canzone "Happy" di Pharrell Williams come possibile esempio di cura, i due hanno voluto chiarire marcatamente che, pur rigraziando molto la visibilità che l'importante portale britannico gli ha dedicato, "Happy" rientra nelle canzoni pop, l'hip hop è un'altra cosa ed è importante rimanere il più possibile fedeli all'idea autentica del progetto. Insomma, anche un medico può tenere alla propria sua street credibility.
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L'articolo Due medici inglesi stanno usando il rap per curare le malattie mentali di Redazione è apparso su Rockit.it il 2015-02-06 12:41:00
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