Conosciamo diversi primi esperimenti con i supporti per la registrazione; una possibilità, quella di registrare, che da sempre affascina l'uomo e che ci ha provato su diversi supporti, come i cilindri di cera e celluloide o le schede di carta o di metallo inseriti nei pianoforti automatici. Altrettanto affascinante risulta ascoltare oggi le registrazioni dell'epoca, alle volte uniche testimonianze della reale volontà interpretativa di compositori e cantanti. Basti pensare ai cilindri su cui è stata conservata per sempre e tramandata la voce di Caruso o ai rulli per pianola incisi da Debussy.
Meno noto forse è il fonautografo inventato nel 1845 dal parigino Édouard-Léon Scott de Martinville (circa 20 anni prima del fonografo di Edison). Ispirato dal disegno dell'interno di un orecchio umano trovato su un libro di anatomia umana, Scott de Martinville decise di imitarne le funzionalità, sostituendo il padiglione auricolare con un corno, il timpano con una membrana elastica e gli ossicini con una serie di leve che comandavano una stilo che "disegnava" la vibrazione da registrare su cilindro coperto di nerofumo. Il macchinario era in grado di registrare, ma non di riprodurre il suono, quindi cadde presto in disuso.
Bisognerà aspettare il 2008 perché dei sofisticati programmi studiati dalla Berkley in California riescano a decifrare questi fonoatogramma. Adesso possiamo affermare che la registrazione più antica è questa: pochi secondi di una registrazione del 8 aprile 1860, e riprende qualcuno che canta "Au claire de lune", una canzone popolare francese.
È del 1888 la prima registrazione conosciuta di strumenti musicali. Si tratta di "The Lost chord", una canzone di Arthur Sullivan, incisa sul cilindro di un fonografo di Edison. Sullivan fu molto lungimirante nel commentare l'invenzione: "I can only say that I am astonished and somewhat terrified at the result of this evening's experiments: astonished at the wonderful power you have developed, and terrified at the thought that so much hideous and bad music may be put on record forever."
Si diceva all'inizio che il fascino delle registrazioni antiche sta anche nella possibilità di ascoltare qualcosa di molto fedele alle intenzioni interpretative degli autori. Ne è un esempio questa registrazione del 1889 che ferma su cilindro di cera Brahms in persona che suona la sua prima danza ungherese. A un certo punto si sente anche una voce, ma non è chiaro se sia davvero quella del grande compositore tedesco.
Nel 1890, un gruppo di studiosi russi si riunì per ammirare il fonografo di Edison. Tra di loro c'erano i compositore Pyotr Ilyich Tchaikovsky e Anton Rubinstein, che per testarlo registrarono frasi piuttosto leggere, vocalizzi e suoni.
Da sottolineare infine che queste prime registrazioni fotografano anche un mondo e un modo di fare musica che non ci sono più, come dimostra questa registrazione di Alessandro Moreschi, detto il Farinelli, l'ultimo castrato, risalente al 1904.
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L'articolo Come suonava l'800: ascolta le registrazioni più antiche conservate nel tempo di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2016-01-20 14:57:00
COMMENTI (3)
Alessandro Moreschi (1858-1922) è l'ultimo Cantante Castrato e l'unico di cui esista una registrazione. Non ha nulla a che vedere, a parte la professione e la condizione di castrato, con Carlo Broschi detto, appunto Farinelli (1705-1782).
Il primo "problema" fu ovviamente il rapporto segnale/rumore...
P.s. Interessante articolo, grazie!
bellissimo articolo, grazie