Il documentario di Ryuichi Sakamoto racconta il terremoto del Tōhoku attraverso un pianoforte

Il documentario racconta il potere della natura, la caducità della vita e la paura di dimenticare attraverso un pianoforte danneggiato dal terremoto del Tōhoku del 2011, recuperato e restaurato dallo stesso Sakamoto

29/03/2018 - 12:11 Scritto da Matteo Scotini

Dopo il disastro ambientale che nel 2011 ha coinvolto il Giappone, Ryūichi Sakamoto ha deciso di intraprendere una serie di viaggi presso le regioni che ne sono state maggiormante afflitte con lo scopo di riparare, in collaborazione con le scuole locali, gli strumenti musicali danneggiati dallo Tsunami.
Uno di questi strumenti è un pianoforte a coda rinvenuto in una scuola nel distretto di Miyagi che è stato registrato e inserito nel brano "Zure" contenuto nel suo ultimo album "async" pubblicato su Milan Records nel 20017 e che ora è il protagonista di un documentario firmato dallo stesso Sakamoto che permette al pubblico di partecipare alle reazioni emotive dei superstiti del disastro di fronte al suono dello strumento ritrovato.

L'artista giapponese ha deciso di ridurre le operazioni di restauro al minimo in modo tale da preservare il nuovo timbro di questo strumento recuperato che ormai è a tutti gli effetti un'opera d'arte a se stante. Successivamente ha implementato la sua opera con un dispositivo che attraverso dei sensori traduce in musica i dati provenienti da varie zone sismiche sparse per il globo. Questo strumento attualmente per Ryuichi Sakamoto è diventato il simbolo del potere devastatore della natura e della caducità della vita, ma anche una potentissima macchina della memoria in contrasto con la velocità dei sistemi d'informazione contemporanei che sempre più spesso tendono a liquidare le tragedie collettive nel giro di poche settimane.

All'interno del film lo stesso autore commenta: "Abbiamo la civiltà moderna, la nostra scienza, la nostra tecnoogia. Ma è tutto così fragile. Avrei dovuto saperlo. Poi è accaduto il disastro e mi sono reso conto che in effetti l'avevo dimenticato... Non abbiamo ancora digerito completamente lo shock. Il problema è che se non lo digeriamo, probabilmente smetteremo anche di pensarci...Io però voglio continuare a pensarci."
Il documentario è diponibile gratuitamente in versione integrale sul sito NHK World fino al 2 aprile.

 

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L'articolo Il documentario di Ryuichi Sakamoto racconta il terremoto del Tōhoku attraverso un pianoforte di Matteo Scotini è apparso su Rockit.it il 2018-03-29 12:11:00

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