C'è chi può scaricare qualsiasi cosa senza avere la minima paura e chi deve rinunciare anche solo all'idea di effettuare download illegali. Questione di confini e di passaporti: dalle singole legislazioni può dipendere il destino degli scaricatori illegali, che in alcuni paesi possono dormire sonni tranquilli e in altri hanno motivo di preoccuparsi.
Iniziamo dall'Italia, dove l'attenzione si è finora concentrata su siti e gruppi che agevolano e rendono possibile il download di massa di file illegali, lasciando piuttosto tranquilli i singoli scaricatori.
Una via di mezzo, come spesso accade all'Italia, così come spesso accade che la Svizzera si lavi le mani di quello che fanno i propri cittadini. Liberi tutti, quindi, nei quattro cantoni: controllare gli scaricamenti degli utenti, infatti, è illegale.
Ben diverso il discorso in Germania, dove gli utenti possono essere considerati responsabili praticamente per tutto ciò che passa dalla propria linea internet. Il controllo è tra i più stretti in assoluto, ben più pesante, ad esempio, di quello presente in Inghilterra. Anche lì le connessioni vengono monitorate, però il rischio di azioni legali è decisamente basso. Più o meno quello che accade in Olanda, dove non è illegale scaricare, ma condividere file illegali.
Diverso il discorso in Francia e Nuova Zelanda, dove vige la regola dei cosiddetti "three strikes". Terminologia da baseball, visto che, come nello sport, dopo tre errori si viene eliminati: in questo caso, dopo tre infrazioni si viene staccati da internet.
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L'articolo Il paradiso e l'inferno della pirateria: ecco le leggi delle singole nazioni di Redazione è apparso su Rockit.it il 2013-03-18 15:28:53
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