Segnali per un MEI contro le major

Comunicato Stampa

IL MEI 2005 DOPO UN BEL TOUR DI PRESENTAZIONI: SONO ARRIVATI SEGNALI IMPORTANTI PER UN MEI CONTRO LE MAJOR

Si è concluso un bellissimo e impegnativo tour itinerante di presentazione della prossima edizione del MEI 2005.

Prima a Sanremo in occasione del Premio Tenco, poi a Verona per il Tour dei Diritti e poi nelle Fnac di Napoli, Genova, Torino e Milano fino alla sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna si sono svolti incontri con la stampa , ma soprattutto con tanti e diversi operatori del settore che hanno costituito in questa settimana un piccolo percorso umano e professionale veramente di grande importanza.

Abbiamo veramente incontrato tutti a significare che il MEI è diventato in questi ultimi anni veramente la fotografia di tutta la nuova scena musicale indipendente italiana. Dalle piccole band autoprodotte di Genova che si interrogano sul futuro della loro città sul versante musicale alla grande attenzione, per certi versa inattesa, ricevuta dal Premio Tenco a Sanremo con la sua platea di cantautori, tra gli emergenti molti erano appena passati dal Mei , e della grande stampa nazionale; dalle significative realtà di Torino e di Napoli, dove la presentazione è stata curata con attenzione dai rapprsentanti locali di AudioCoop, con ospiti alcuni musicisti e realtà importanti della scena indie locale, alla presenza delle piu' diverse realtà produttive discografiche alla Fnac di Milano che ha visto gli interventi, a supporto del MEI 2005, di importanti discografici della neonata Produttori Musicali Indipendenti, usciti quest'anno dalla Fimi, e dei giovani produttori emergenti di AudioCoop fino all'agenzia di Cose di Musica, che a nome di tutti ha segnalato un'altra realtà importante, quello del circuito di agenzie di booking italiane, da tutelare a fronte degli interessi delle multinazionali che oltre alla produzione discografica e al settore tv e cinema vorrebbero internazionalizzare anche tale settore per tenerlo in poche mani; fino ad arrivare a Bologna dove l'Assessore alla Cultura regionale Alberto Ronchi si è speso a favore della promozione della musica pop, rock e jazz dando pieno supporto al Mei e annunciando che nella Legge sullo Spettacolo della Regione saranno inserite le voci legate all' attività di musica pop, rock e jazz. Un segnale importante.

Un mondo indie quindi sempre piu' forte capace anche di attirare -sui suoi temi- l'interesse di artisti , manifestazioni e produzioni major che saranno, come negli anni precedenti, ancora al MEI senza snaturarlo, ma anzi con quel doveroso atteggiamento di rispetto verso una realtà che rappresenta oggi una quota di mercato significativa nel nostro paese e che dal punto di vista artistico, produttivo e culturale ha saputo indicare piu' di una strada -in questo momento di crisi- per sbocchi positivi a favore della crescita e dello sviluppo della nuova musica italiana. Credo che anche questa sia una vittoria di tutti gli indipendenti: aver portato le grandi produzioni e i nomi di rilievo -presenti e non - comunque a confrontarsi con una grande vetrina degli indipendenti che per la quasi totalità del suo cartellone promuove e propone non solo artisti indipendenti, ma - ad esempio- gli artisti sconosciuti ed emergenti provenienti da oltre una cinquantina di festival tra i piu' significativi che si realizzano in Italia. Lì troviamo -come è successo negli anni precedenti - le nuove leve capaci di rinnovare la nuova scena indies.

Un tour per l'Italia veramente ricco, bello e affascinante che ha permesso di confermare come il MEI, -che ha potuto illustrare anche la grande vitalità di questo settore e la necessità di alcuni interventi legislativi e di supporto al settore a Romano Prodi in un incontro alla Fabbrica del Programma segnando positivamente l'attenzione di quest'area politica anche verso il settore della nuova musica italiana- nella sua totalità, sia realizzato, con i suoi oltre 300 espositori, 250 artisti, 200 videoclip, 50 incontri e con tutti gli operatori del settore che lì si daranno appuntamento dal nuovo mondo della musica indipendente italiana che, per una volta unito a rappresentare la sua forza nella due giorni faentina, rappresenta oggi, oltre alla sua grande forza, le piu' diverse tendenze, generi e stili: dall'indie rock, che per primo ha capito e vinto la sfida da lanciare al mercato globale delle major, all'indie pop, che sta modificando le classifiche valorizzando la scena italiana facendo perdere colpi alla canzonetta usa-e-getta anglo-americana, dalla musica d'autore al jazz, dal punk all'hip hop, dalla nuova musica etnica e popolare al metal finoal reggae. Il Mei è formato e realizzato da tutti questi che ne fanno la grande ossatura e che rappresentano quel nuovo modo di realizzare l'incontro tra la grande creatività artistica e culturale e la capacità di fare impresa che meriterebbe visto il ruolo importante che svolge dal punto di vista culturale maggiore attenzione da parte della politica, dei mass media, della scuola e delle grandi istituzioni della musica come la Siae. L'augurio è che cio' possa accadere, anche perchè i primi segnali -pur tra contraddizioni e confronti- cominciano ad arrivare. Ma devono essere piu' forti e chiari.

Dopo questo bel giro, che è stato veramente molto bello dal punto di vista dei contatti, così come lo è dal punto di vista umano e professionale la grande avventura del Meeting delle Etichette Indipendenti che ogni anno ci apprestiamo a intraprendere, abbiamo avuto la conferma che resta saldo l'obiettivo del Mei: che è quello di contrastare, come fenomeno culturale artistico e produttivo, il fenomeno degenerativo della musica globale proposto dalle major che porta ad omologare il gusto, sia audio che video, in ogni angolo del pianeta vendendo la stessa canzonetta usa-e-getta ai giovani dei piu' diversi luoghi della terra. Così si cancellano le culture musicali nazionali e regionali che invece contribuiscono a tenere vive proprio il lavoro artigianale e qualificato da "slow food" fatto dalle etichette discografiche indipendenti del nostro paese. Solo insieme, uniti una volta l'anno al MEI -e in altre occasioni come quella di ottenere una Legge sulla Musica, di fare promozione di musica italiana all'estero, di ottenere piu' attenzione da parte dei media, di modificare l'atteggiamento dei grandi gruppi verso i nuovi talenti emergenti e delle istituzioni per maggiori investimenti sulla nuova scena musicale italiana e per altri obiettivi comuni - forse riusciamo a vincere questa importante battaglia utile a tutti. Poi, durante il lavoro quotidiano ben vengano le diversità e i confronti per migliorarsi tutti , ma sapendo che insieme si è lavorato a darsi una maggiore dignità culturale , economica ed artistica che non puo' piu' essere sottaciuta, come un po' di anni fa. Ed è questo già un grande risultato che porta solo una grande forza unitaria del mondo musicale indipendente. Il Mei vorrà proseguire i n questo suo ruolo ascoltando tutti, correggendosi dove vi fossero errori, ma confermando e indicando quelle che a suo avviso sono le strade positive da percorrere insieme.

Ah, un'ultima cosa: il tour prosegue. Saremo a Roma, dove un raduno dello scorso settembre porto' oltre 100 realtà ad essere presenti ad un incontro di AudioCoop, e poi faremo una presentazione ufficiale a Faenza dove, tra le cose piu' friendly che credo meritino di essere segnalate, si sta organizzando una notte "light" per la serata del 26 novembre che coinvolgerà club e locali della città. Un modo di accogliere chi arriva per il Mei ancora un po' piu' carino. Speriamo bene. Ci vediamo il 26 e il 27 novembre, e anche la sera del 25 per l'anteprima se arrivate prima, come spero.

Giordano Sangiorgi

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L'articolo Segnali per un MEI contro le major di Redazione è apparso su Rockit.it il 2005-11-17 00:00:00

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