Selton, ecco come abbiamo raccolto 9mila dollari con il crowdfunding

I Selton raccontano la loro esperienza di crowdfunding su Indiegogo.com

I Selton raccontano la loro esperienza su Indiegogo.com
I Selton raccontano la loro esperienza su Indiegogo.com

Per finanziare il loro nuovo disco "Saudade", i Selton hanno scelto la strada del crowdfunding, lanciando un progetto su Indiegogo.com. Obiettivo: raccogliere 9mila dollari. Dopo una partenza a razzo, la band ha raggiunto la cifra con grande anticipo. Abbiamo contattato Ramiro Levy dei Selton per chiedergli di raccontarci questa esperienza.


Da dove è partita l'idea del crowdfunding?
La prima volta che ci hanno parlato del crowdfunding è stato l'anno scorso in Brasile, dove abbiamo conosciuto dei ragazzi che ci stavano lavorando. Ci è sembrato subito qualcosa di molto adatto per i Selton e abbiamo iniziato a studiare i principali siti. Ci siamo concentrati su Kickstarter e Indiegogo e ci siamo concentrati su alcuni progetti che potevano essere simili per dimensione dei gruppi, del pubblico e del budget che chiedevano. La cosa più delicata è stata scegliere i premi, per capire chi sarebbe stato disposto a contribuire e in cambio di qualcosa.

Quanto è durata la fase di preparazione del progetto?
Circa tre mesi. Ci siamo impegnati parecchio nella fase di studio. Alla fine ci siamo basati su tre progetti. Il primo è quello di un americano che è un genio del montaggio e da lui abbiamo capito l'importanza della parte video per presentare il progetto. La chiarezza è fondamentale. Poi abbiamo seguito un gruppo indie brasiliano che aveva lanciato da poco un progetto e che stava andando benissimo. Da loro abbiamo capito che bisognava mantenere sempre alta l'attenzione della gente e puntare sulla vicinanza con i fan. Poi abbiamo studiato parecchio anche il progetto degli Honeybirds and the Birdies, tra i primi gruppi italiani a essersi buttati nel crowdfundind. Un progetto con un budget più piccolo, ma fatto veramente bene. Dopo aver studiato ci siamo messi a scrivere il progetto. L'abbiamo fatto e rifatto mille volte, anche perché era in tre lingue: italiano, inglese e portoghese. Ci abbiamo messo tre mesi, ma ne è valsa la pena perché abbiamo fatto qualcosa di consistente, sia dal punto di vista del progetto, sia dal punto di vista visivo, grafico. Tutto è tornato.

È stata impressionante la partenza del progetto, con quei duemila dollari raccolti in due giorni.
Non ci aspettavamo questa risposta. Anche per questo non abbiamo messo un obiettivo troppo alto. Abbiamo scelto 9mila dollari di budget, che non sono pochi, ma nemmeno una cifra esagerata. Anche perché è una novità, soprattutto in Italia, mentre in America il crowdfunding funziona già da un po'. Oltre al discorso della raccolta fondi, è una bella strada anche per altri motivi: ti avvicina tantissimo al pubblico e la gente entra davvero a far parte del disco. Visto che si sente parte del lavoro, aiuta ancora di più a diffonderlo e fa promozione spontaneamente. Si sentono partecipi, vogliono che la cosa avvenga.

Che costi coprite con i 9mila dollari che avete raccolto?
Non abbiamo puntato molto in alto rispetto alle spese reali. Registrazione, mixing e mastering. Quindi tante altre voci, come ufficio stampa e stampa dei dischi sono fuori. Per fortuna stiamo raccogliendo ancora fondi, quindi tutto quello che eccederà lo metteremo per coprire altri costi.

Ecco, parliamo un po' del disco, che si chiamerà "Saudade".
Il disco sarà prodotto da Tommaso Colliva. La preproduzione è già iniziata e i testi sono già stati scritti. Si tratta di testi in tre lingue, inglese, portoghese e italiano e per la versione in italiano ci ha dato una mano Dente. Siamo già al lavoro con Collica, che ha già le prime registrazioni in mano. Adesso, però, dobbiamo pensare anche ai premi da dare. Abbiamo già fatto una prima cena a domicilio con concerto in casa, ne abbiamo altre due o tre da fare. Il nostro bassista, che fa l'Accademia di Brera, ha una settantina di copertine da fare a mano, poi abbiamo le canzoni da registrare per chi le ha comprate... insomma, abbiamo da lavorare e abbiamo dovuto fermare i concerti.

Raccontami della prima cena che avete fatto
È stata una serata bellissima, a casa di alcune ragazze che vengono spesso ai nostri concerti e che si sono unite per pagare la quota. Normalmente dovremmo essere noi a cucinare, invece loro hanno preferito mettersi ai fornelli e lasciarci più tempo per suonare a casa loro. Ma non è perché non siamo capaci.

I Nelson vi hanno aiutato nel progetto di crowdfunding?
I Nelson stanno un po' pensando ai prossimi progetti, ma sì, ci hanno aiutato con un concerto per sostenere la raccolta fondi.
 

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L'articolo Selton, ecco come abbiamo raccolto 9mila dollari con il crowdfunding di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2012-10-02 00:00:00

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