In difesa del flauto dolce

I flautisti professionisti si ribellano: è uno strumento professionale, ma nessuno ci prende sul serio

Flauto dolce
Flauto dolce - foto via video-tutorial.it
08/04/2016 - 11:11 Scritto da Chiara Longo

Il movimento della early music sostiene la necessità di affrontare il repertorio antico con spirito filologico, quindi utilizzando strumenti originali, accordature quanto più simili a quelle antiche (per quel che ne sappiamo), in un tentativo di ricostruire "l'autenticità" di quelle esecuzioni. I più fanatici tra i musicisti sostenitori delle "performance storicamente informate" arrivano a volersi esibire solo in sale da concerto d'epoca. Tabea Debus non arriva a tanto, ma è una delle musiciste più apprezzate nel movimento della early music, specializzata nello strumento che da tutte le parti viene bistrattato e deriso: il flauto dolce.

In un'intervista al sito specializzato classicfm.com Tabea ha sfogato tutta la sua frustrazione: "Molte persone non credono che suonare il flauto dolce possa essere una cosa seria. Ma quando faccio ascoltare alcuni concerti di musica antica scritti per flauto dolce, ne rimangono impressionati".

Un esempio? Guardate questo solo di flauto dolce tratto da un concerto di Vivaldi. A noi a scuola sarebbe partito un embolo. 

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Il flauto dolce non è impiegato solo dai filologi del repertorio antico, ma anche per creare musica contemporanea, sperimentale, piena di onomatopee, rumori, senza dimenticare la vocazione del flauto a imitare la voce umana. Un esempio lampante è il QNG quartet, un ensemble che utilizza teniche ultramoderne sull'antico strumento, per creare brani dalle forti suggestioni moderne a partire dai titoli: questa è "Airlines".

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Come in molte cose, non è lo strumento in sé il problema, ma l'uso che se ne fa. Finché l'immaginario del flauto dolce sarà legato a svogliati ragazzini che intonano l'Inno alla gioia soffiando malamente in strumenti di plastica scadente, sarà difficile riconoscere la dignità di uno strumento che, come ha dichiarato Susan Burns, la direttrice amministrativa della American Recorder Society, "è uno strumento professionale a pieno titolo. Tutti pensano "oh, è così facile da suonare", ma ci vuole una vita per diventare dei maestri".

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L'articolo In difesa del flauto dolce di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2016-04-08 11:11:00

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