Tutti in cerca di alternative a Megavideo

Il mondo dello streaming non ha ancora reagito alla chiusura di Megaupload e Megavideo. Gli arrestati di quell'operazione, intanto, sono stati scarcerati.

Il fondatore di Megaupload Kim Schmitz
Il fondatore di Megaupload Kim Schmitz

È passato quasi un mese dalla chiusura di Megaupload e Megavideo e al momento non si scorge nulla in grado di poter prendere il posto del servizio di storage e streaming.

Non è la prima volta che le istituzioni chiudono un servizio accusandolo di pirateria, ma mai in precedenza si era verificato un effetto domino così dirompente.

Nei giorni successivi alla chiusura, infatti, si è assistito al suicidio di molti servizi simili e anche di un sito di riferimento per i Torrent come BtJunkie. Tra i servizi di storage resistono al momento Fileserve, che è stato riattivato dopo uno stop di qualche giorno, FileJungle e FilePost. Su Facebook si stanno inoltre organizzando alcuni gruppi che segnalano la presenza di film completi su YouTube, ma - a parte casi di film molto vecchi - si tratta di video che spesso rimangono disponibili per poco tempo, prima di essere rimossi per violazione di diritto d'autore.

E dopo i servizi di storage, iniziano a cadere anche i siti che raccolgono i link ai film, come Filmgratis, che non è più raggiungibile.

Nel frattempo, hanno lasciato il carcere tre dei quattro arrestati nel corso dell'operazione Megaupload. Dopo Bram Van Der Volk e Finn Batato, rispettivamente capo-programmatore responsabile marketing del servizio, è stato il turno di Mathias Ortmann, cofondatore di Megaupload. Per tutti iniziano ora arresti domiciliari molto restrittivi: tra i divieti cui dovranno sottostare, c'è anche quello di collegarsi a Internet. Resta invece in carcere Kim Schmitz, proprietario di Megaupload.

Sia i tre agli arresti domiciliari che Schmitz si trovano ad Auckland, in Nuova Zelanda, dove è avvenuta l'operazione di polizia che ha portato il loro arresto e che, da quanto si appreso in questi giorni, è stata condotta in grande stile, coinvolgendo anche agenti d'elite delle unità antiterrorismo.

Quella di Megaupload non è stata l'unica chiusura di queste settimane. È di oggi la notizia dello spegnimento del sito Library.nu, considerato il Megaupload dei libri, per la quantità di volumi in free download che ospitava.

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L'articolo Tutti in cerca di alternative a Megavideo di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-02-16 00:00:00

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