La birreria danese Norrebro Bryghus ha utilizzato più 50.000 litri di urina raccolti al Roskilde Festival per produrre una nuova birra speciale. Si chiama “Pisner” - ovvio gioco di parole tra il termine “Pilsener” e il verbo “Piss” - ed è il primo esperimento del cosiddetto “beercycling”, un nuovo progetto promosso dall’Agricultural and Food Research Council (AFRC) danese con l’intento di trovare nuove fonti sostenibili nella produzione della birra.
La “Pisner” non è realmente fatta con la pipì di chi è andato al festival ma, più semplicemente, l'urina è stata utilizzata per concimare i campi di orzo necessari alla produzione, allo stesso modo che si poteva fare con il letame degli animali o con i fertilizzanti chimici. È quindi più una provocazione per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di certi temi e produrre, così, quella che l’AFRC ha definito “l’ultima birra hipster sostenibile”.
Mai ve lo steste chiedendo, il sapore è quello di una classica pilsner e non ha alcun retrogusto sgradevole. Intervistato dal sito reuters.com, un partecipante del festival ha confermato: “Se avessi sentito anche solo un piccolo accenno al gusto d’urina l’avrei subito buttata, ma non ho notato nulla”. Grazie a quanto raccolto al Roskilde, quest’anno la Norrebro Bryghus è riuscita a produrre più di 60.000 bottiglie di “Pisner”.
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L'articolo Un birrificio danese ha prodotto una birra con l’urina raccolta al Roskilde Festival di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2017-05-10 11:00:00
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