Il 2016 è stato il peggiore anno della storia per la vendita degli album

Le vendite dei dischi non erano così basse dal 1991. Ma nonostante questo, il mercato è in netta ripresa

record store, record shop
record store, record shop - via www.flickr.com/photos/mayrarodriguez
07/07/2016 - 11:06 Scritto da Sandro Giorello

Che le vendite dei dischi andassero male lo sapevamo da tempo, Billboard però ha deciso di tirare le somme e vedere quanto è grave davvero la situazione, con tanto di numeri e statistiche. Dati Nielsen alla mano, i primi sei mesi del 2016 sono stati i peggiori di sempre, ovvero dal 1991, anno in cui Soundscan (ora Nielsen) ha iniziato a monitorare questo settore del mercato musicale americano.

Il 2016 ha visto uncalo del 16.9% degli album, e in questo calcolo si considerano anche le tracce singole calcolando che dieci canzoni vendute equivalgono ad un album. In America i cd fisici sono calati dell'11.6% rispetto al 2015 toccando appena i 50 milioni di unità vendute, quelli digitali invece sono passati da 53.7 milioni a 43.8 milioni. In questo scenario si può constatare la tendenza di chi acquista dischi a rimanere fedele alle proprie passioni senza cercarne altre: tutti di titoli “di catalogo” - quindi i grandi nomi del rock e del pop, e le ristampe dei loro album più famosi - hanno sofferto un calo di "appena" il 7.7%, mentre tutte le nuove uscite hanno subìto una contrazione del 20.2%. Il vinile, invece, continua ad ottenere buoni risultati registrando un totale di 6.2 milioni di dischi venduti ed una crescita dell’11.4%.



Siamo di fronte ad una situazione disastrosa? Pare di no, anzi, secondo il portale americano i primi sei mesi di quest’anno hanno visto una crescita dei guadagni nel mercato discografico dell'8.9%. Il merito va tutto allo streaming che sta continuando a crescere con una velocità impressionante (tra il 2015 e il 2016 c’è un +58.7%). Il dato ancora più interessante è che dei 208.9 miliardi di canzoni ascoltate, 113.6 derivano dalle piattaforme di streaming e non più da quelle video, segnando per la prima volta un sorpasso di siti come Spotify, Tidal e Apple music rispetto a YouTube. Il dato è positivo perché i ricavi da YouTube sono pressoché nulli per gli artisti, da qui le tante proteste che già conoscete.

I dati raccolti da Billboard potrebbero essere non così precisi perché la revenue media calcolata per ogni canzone ascoltata - 0.0063 dollari per ogni play - può variare in base agli accordi presi tra le singole etichette discografiche ed i vari siti di streaming coinvolti. A prescindere da queste possibili imprecisioni, si può davvero iniziare a credere che il mercato discografico si stia rimettendo in moto.

(via)

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L'articolo Il 2016 è stato il peggiore anno della storia per la vendita degli album di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2016-07-07 11:06:00

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