Biografia Porfirio Rubirosa

Porfirio Rubirosa è il capo dei dadaisti.
Le sue canzoni non sono mai quello che sembrano all'apparenza, e la sorpresa è sempre dietro l'angolo.
I brani sono ricchi di riferimenti culturali, da Derrida a Deleuze, da Lakan a Zizek, a Fisher, celati sotto un linguaggio a volte anche irriverente.
Il tema principale della sua poetica è quello della perdita dell’individualità e delle sue pericolose derive, e le conseguenze del consumismo contemporaneo, ma è forte anche il riferimento ai tempi ambientali e della sostenibilità.
Le sue esibizioni mischiano canzone d'autore, monologhi teatrali e performance artistiche situazioniste.
Cinque album pubblicati tra il 2005 ed il 2023.
Nel 2008 da vita al Movimento della C.A.C.C.A., acronimo di Canzone d'Amore Contro Canzone d'Autore, con la quale manifesta davanti al Teatro Ariston di Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana e viene portato in questura dalla Digos per accertamenti (fatto vero documentato anche da Rockol).
Nel 2018 finge la propria morte sul palco in Piazza degli Scacchi a Marostica (Vi), con conseguente intervento di Forze dell'Ordine e ambulanza e interruzione del concerto, scatenando accesi dibattiti anche sui media relativi al confine oltre il quale non possa spingersi l’espressione artistica.
Nel 2019 fa irruzione alla Mostra del Cinema di Venezia distribuendo pamphlet rivoluzionari nei quali chiede la reintroduzione dei cosiddetti "Sandaloni", i vecchi peplum con protagonisti Maciste, Ercole, Ursus, ecc..., quale risposta italiana ai supereroi Marvel.
Autore teatrale, ha scritto e messo in scena nel 2016 "Porfirio Rubirosa fa Skiffle!", spettacolo di teatro e canzone interamente suonato con strumenti ricavati da oggetti del vivere comune (bidoni, seghe, bicchieri, ecc...).
Nel 2020 debutta il suo spettacolo, sempre di teatro e canzone "Piero Ciampi - Te lo faccio vedere chi sono io", tributo al cantautore livornese a quarant'anni dalla scomparsa.
Sempre nel 2020, durante il lockdown, legge di seguito, in diretta Facebook, per quasi 9 ore, l'intero libro "Cecità" di Jose Saramago (video disponibile su YouTube, qui: https://youtu.be/tzZ9MX3H6yY).
All'attivo numerosi live, anche all'estero (New York, Varsavia, Breslavia).
Ad ottobre 2020 vince al MEI – Meeting degli Indipendenti di Faenza (Ra) il Premio nazionale “La musica è lavoro”, organizzato dalla Cisl, con il brano “Lazzaro ed Epulone”, che affronta in maniera personale i temi del lavoro nero, della speculazione finanziaria, intrecciati con quello dell’integrazione razziale.
A dicembre 2020 pubblica il suo quarto album “Breviario di Teologia Dadaista”. Ancora una volta un concept album, nel quale viene rivisitata, in chiave dadaista, la Bibbia.
Nel 2021 vince la Targa Tenco per il miglio album collettivo a progetto, con l’album-tributo a Rino Gaetano “Ad esempio a noi piace Rino”, per il quale incide la prima traccia del disco “Spendi spandi effendi”.
Finalista all'edizione 2022/2023 del Premio Fabrizio De André.
Il 28 febbraio 2023 esce ufficialmente "Il furore composto", il suo quinto album in Studio, da cui vengono estratti i singoli "Un lussurioso" e "Un avaro".
Nel maggio 2023 vince la Targa 48 per il miglior testo di una canzone, con il brano "Un iracondo".

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L'articolo Biografia Porfirio Rubirosa di Porfirio Rubirosa è apparso su Rockit.it il 2023-11-24 14:33:30