Fabrizio Coppola La stupidità EP 2009 - Cantautoriale, Rock, Alternativo

La stupidità EP precedente precedente

A quattro anni dall'ultimo lavoro in studio, Fabrizio Coppola torna sulla scena con un EP di quattro pezzi che parla, sostanzialmente, di sconfitte. Sconfitte sociali e civili che si ripercuotono sui singoli, diventando inevitabilmente anche sconfitte personali. E viceversa. È il caso del pezzo di apertura, che parte dal massacro di un giovane milanese di colore per arrivare a mettere in fila una serie di proposte politiche xenofobe ascoltate negli ultimi mesi e dovute, secondo Coppola, a una mentalità stupida. L'aggettivo, per quanto possa apparire puerile, è semplicemente perfetto nella sua capacità di fotografare ottusità assortite e dà l'idea della bontà di scrittura di questi pezzi. La titletrack ricorda per temi e andamento "L'agnello di Dio" di De Gregori e come il riferimento paga una scarsa incisività. È il brano manifesto dell'EP, ma paradossalmente anche il meno riuscito. Coppola convince infatti molto di più quando ripiega sulle persone e sui sentimenti: piano e voce de "L'altalena" strappano brividi, "Il colpevole" dà la necessaria scarica d'energia, "L'ultima battaglia" chiude il sipario con una scena di rabbia muta e citando la madre di tutte le sconfitte, Waterloo. Lungo le quattro tracce, si passa senza soluzione di continuità dalla tensione all'impotenza, dalla disillusione al rimpianto, dall'indignazione all'orgoglio. Parole importanti, temi grandi, forse troppo per essere ben affrontati in così poco spazio. La maggiore insoddisfazione trae origine proprio dalla scarsa durata del disco, che impedisce di calarsi liberamente nelle note e nelle parole di un autore in ottima forma e obbliga ad attendere con impazienza e alte aspettative quanto di nuovo arriverà.

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La recensione La stupidità EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-19 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • delirememami 14 anni fa Rispondi

    Gran bel pezzo! Complimenti!

  • tailslide 15 anni fa Rispondi

    Secondo me il disco è decisamente bello. Ma non sono d'accordo su quello che hai scritto sulla title track. Trovo che parlare di certe cose sia scomodo oggi, ma lui lo fa e non sta a guardare se avrà una buona recensione o meno.
    Magari aveva dei pezzi più accattivanti, magari saranno inseriti nel prossimo album, ma lui ha scelto di schierarsi, di prendere parte in alcune vicende del quale non frega un cazzo a nessuno. Cioè, tutti a lamentarsi, ma poi a non fare mai un cazzo di concreto.
    Sarebbe stato molto più semplice fare un Ep con una title più commerciale. Lui ha fatto una scelta coraggiosa. Per fare certe cose ci vogliono le palle.

    Per chiudere. L'altalena è un pezzo grandioso.

  • faustiko 15 anni fa Rispondi

    Avevo solo letto il testo della title-track e mi sembrava decisamente didascalico. Al contrario rende molto molto bene con la base musicale a mio parere... grande Fabrizio!

  • kobracccpozzi 15 anni fa Rispondi

    Grande Izzio!