Formati sotto la giurisdizione di Rudy Medea (Vacation House Records), i Milvains portano avanti da cinque anni la scelta di un suono personale fatto di hardcore e ruvidezza espressiva unito ad una forte tensione introspettiva, influenzati da quella grazia stilistica che gli Indigesti inaugurarono ormai più di un ventennio fa.
Lontani da quel pezzo di storia musicale italiana (che a dirla adesso hai i brividi se guardi la confusione stilistica che avvolge il genere oggi), i Milvains propongono questo secondo lavoro (dopo il primo "Gemini").
Un ep di cinque tracce cariche di tensione. Una voce che trasuda violenza, urlata a stomaco aperto sopra strutture musicali semplici quanto aggressive. Poche acrobazie stilistiche, un tasso tecnico sfrontato, gestito su un impianto piuttosto elementare eppure assolutamente votato a qualcosa che diresti tradizionalista.
Poche acrobazie stilistiche dunque, quello che conta è il nocciolo. Ed è un nocciolo di passioni che grondano rabbia e singhiozzi. Dal basso ossessivo di "#2 Lame" ai versi disperati di "Ombra e polvere". Testi che scalciano, parole scarne, che sbocciano su un tappeto grunge per propensione a riempire lo spazio con rumorismi e distorsioni inquiete. E poi tanto hardcore, ed un abbraccio a tutta quella tradizione italiana che nella ricerca alternativa del suono ha provato a cercare una fonte diversa di comunicazione.
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La recensione Milvains EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-08-28 00:00:00
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