The Star Pillow Christmas session 2009 - Sperimentale

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Sarà capitato anche a voi. Di avere una musica in testa e provare a registrarla, magari nella vostra cameretta, fissandola su un vecchio mangianastri (come accadeva al sottoscritto durante l'adolescenza) o su un supporto digitale (se siete più giovani). È più o meno questo ciò che accade nella "Christmas Session" dei The Star Pillow. Non un vero e proprio album ma più un gioco compositivo, non una vera band ma alcuni amici (con a capo Paolo Monti, già voce e chitarra dei PNS) che si ritrovano nel periodo di Natale (2007, per la precisione) a fare i conti con la voglia di fissare quei momenti in musica, il tutto grazie a qualche chitarra (non necessariamente suonata nella maniera canonica ma magari percuotendola all'altezza dei pick-up per creare un sound percussivo) e ad una serie di effetti con cui trasformare il suono dello strumento rock per eccellenza in qualcosa di altro: uno strumento elettronico, una tastiera, una drum machine.

Sei tracce registrate in altrettanti giorni. Sei tracce che prendono nome proprio dai vari giorni in cui sono state concepite e suonate, come a scandire il tempo, fra la samba suonata con un cellulare di "23" ai paesaggi sonori dilatati dai sentori post-rock alla Mogwai di "24". "25", con il suo libro sfogliato in loop, è un'intima rivisitazione personale di uno spoken word alla Massimo Volume con frasi prese a caso da poesie di Alda Merini e Napoleone. Il beat cardiaco di "27", brano che sembra uscito fuori dalla crepuscolare colonna sonora di "Final Fantasy VII", ci conduce verso la fine. Fino all'ultimo battito.

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La recensione Christmas session di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-30 00:00:00

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