Starviolet
Intro - Version 2008 - Trip-Hop

Intro - Version

L'alba poco solerte tarda a fare luce, e fuori tutto sembra ancora un negativo invecchiato, o sono gli occhi. Non so. So però bene che l'autunno è alle porte, e che la musica è ballabile elettrodance, carina e luccicante nel baluginio mattutino. Tessuta nelle giuste misure con velluto ipnotico, soffice e maliziosa come una gatta su tetti trip-hop, la struttura di questo lavoro si piega all'ascolto più semplice e la ricercatezza è un'onda che arriva a tratti, come in "Sphera" che sposa Portishead e Depeche Mode, e centra un tiro da tre punti. La cupezza dominante dettata dalla profondità di una voce tetragona nel suo femmineo umore cede alla dolcezza infinita di "Go on like this?" e "Kris", dove è un uomo che canta, e che scioglie l'asprezza. La sostanza elettronica è lieve come talco, sottoposta a differenti leggi di gravità, si respira con piacere, nonostante qualche utilizzo di note abusate, ma è un peccato veniale. Ormai è giorno fatto, la luce è quella autunnale, che taglia tutto e non arriva mai al punto, e gli Starviolet continuano a girare nel lettore accompagnando settembre con malinconica leggerezza.

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