Vinylika Vene 2009 - Cantautoriale, Alternativo, Pop rock

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"Fate finta di esser felici ma non lo siete mai": e ti verrebbe voglia di rispondere "ma che ne sai tu?", non fosse per l'aria scanzonata del pop di "Bunker", brano di apertura di "Vene", malinconia di fine estate che mi ha fatto quasi tornare la voglia di andare al mare. A me che il mare sta sul cazzo.

Avessi i soldi (tanti soldi) probabilmente investirei nei Vinylika producendogli un album. Il piglio catchy dei loro brani (grazie anche all'ottima esecuzione della band e ad arrangiamenti notevoli), tra surf, power-pop e alcune suggestioni stoner (ma poche, eh) potrebbe tranquillamente portare questi quattro neo-Negramaro siciliani nelle top chart pop, con un po' di spinta pubblicitaria. Ma questa mia scelta sarebbe mossa dalla sola speculazione legata ad un'operazione del genere. Perché i Vinylika personalmente li ho trovati dopo un po' noiosi, ripetitivi e pure un po' presuntuosi ("siamo bastardi emozionati, talentuosi disperati" di quelli che ti vien voglia di dire "ma te la tiri?"). Sulle ballad la verve della band cala, complice anche la voce di Vincent Genuardi davvero troppo da chart (o, meglio ancora, da programma televisivo): preconfezionata, finto-evocativa, da studio. Altro punto negativo è sulla scelta di alcuni suoni, in particolare sulle distorsioni (probabilmente solo una limitazione in fase di produzione).

"Vene" è uno di quegli album che si fanno ascoltare grazie a brani per lo più malinconici che entrano facilmente in testa. Il tipico album che durante gli anni 90, quando internet era ancora all'orizzonte, ti ritrovavi ad ascoltare in mancanza d'altro. Ma ci si chiede se in un panorama musicale così folto come quello italiano ci sia ancora spazio per lavori del genere.

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La recensione Vene di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-04-27 00:00:00

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