Chissà se l'hanno pensato, prima di chiudersi in studio venticinque anni dopo essersi sciolti: non ho più l'età per. Passati i trenta, basta. La minestra riscaldata no, grazie. Magari hanno pensato che fosse una cosa triste, un grande freddo, un'inopportuna reunion panzuta alla Queen. Dopo però si saranno detti ma chissenefrega. Non c'è mica un limite di età per divertirsi un po'!
E giustamente.
Perché l'aria che si respira in questo dischetto non è certo quella di chi ha intenzione di riempire uno stadio con ultraquarantenni di parka vestiti. Semmai, si avverte quell'umore tipico di certe rimpatriate non fra ex compagni di scuola che in comune hanno solo le brutture degli anni acneici, ma fra amici veri, di quelli che ogni volta è come se ci si fosse lasciati il giorno prima. A maggior ragione se alla base del legame c'è una passione comune che se ne frega degli anni che passano. E infatti gli indomiti Roberto Stortoni, Alfredo Cancellieri e Tony 'Face' Bacciocchi (già nei magnifici Link Quartet e in molti altri gruppi) dicono che questo è solo l'inizio. "Questo" sarebbe il resoconto di un tranquillo pomeriggio da mod: sei canzoni registrate in sei ore, di cui quattro cover e due originali dei tempi che furono. Fra queste ultime, la più sfiziosa: "The Last of Mods", una specie di manifesto del pensiero di quelli che bazzicavano o avrebbero voluto bazzicare piazza Statuto a Torino, con un testo che di primo acchito sembrerebbe scritto per l'occasione, ma che a pensarci bene può essere stato concepito solo da un ventenne anni 80. Uno che si guarda allo specchio e scopre che è vecchio, non scriverebbe mai "Mi guardo allo specchio e scopro che son vecchio, quanti anni son passati, quanti amici dimenticati", o "rivoglio la mia identità, rivoglio il mio mondo, rivoglio il mio parka".
Che tenerezza.
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La recensione 10maggio09session di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-09-30 00:00:00
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