Universal Key Goodbye Universe 2010 - Rock

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Le ritmiche veloci e quadrate dei Franz Ferdinand, le pulsioni allucinate e maestose dei Queens Of The Stone Age, il tono insolente del giovane Iggy Pop: sono queste e tante altre le radici che si ritrovano, si confondono e si rigenerano costruttivamente nel primo disco degli Universal Key. Un lavoro ben fatto, a partire dalla grafica di Fabrizio Pizzullo che riesce ad evocare delle attese inquietanti e spaziali, degne dei primi deliri degli Hawkwind.

Ascoltando attentamente i brani, poi, si capisce che è tutto incentrato – a dispetto dell'immagine space rock – sull'essenza immediata del rock'n'roll: sentimento, velocità, potenza. Una scelta da premiare, dunque, che conferisce alla band un senso di modernità ma al tempo stesso di radicamento nella tradizione più seventies.

Paradigmatica dell'approccio onesto ed essenziale che caratterizza l'intero album è la traccia d'apertura, "Inside You", che fa delle concessioni alla melodia senza mai perdere d'intensità. Belli gli stacchi, precisissimi gli arrangiamenti, curati i suoni. Mentre il breve solo di chitarra piazzato nella parte finale evoca in maniera felice suoni californiani... Più in generale, tutti i dieci pezzi funzionano bene. Non si notano grandi salti di qualità tra una traccia e l'altra: il livello si mantiene sempre omogeneo. Di fronte a tutta questa coerenza stilistica, risulta anche difficile segnalare i passaggi particolari, qualcosa che spicchi e rompa la solida continuità dei quaranta minuti totali. E forse è il solo difetto: una maggiore varietà non guasterebbe.

Ma ciò significherebbe pretendere troppo da un disco d'esordio. E allora segnaliamo: "I'm Disturbed", perché qui il cantato un po' distorto sa imporsi con efficacia; oppure "In The Name Of God", che alterna con sapienza la calma e la tempesta, così come "Kill Your Brother". E se nel pezzo finale, "Time Is Over", l'approccio è più distaccato e visionario, forse è perché gli Universal Key stanno già pensando al loro prossimo viaggio stellare. Da tenere d'occhio.

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La recensione Goodbye Universe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-05 00:00:00

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