"Hard Funk Invasion" è un titolo promettente. Per uno che ama il groove non può che spingerti all'ascolto. Per chi ama il funk, la disco music anni Settanta – quella che ti fa sentire così daddy cool – e la black music tutta, "Hard Funk Invasion" non può essere che sinonimo di goduria.
E in effetti lo è. Le dodici tracce di questo gruppo divertono e piacciono. Lo stile sicuramente è ben definito. E anche se il richiamo agli anni Settanta è fortissimo, non mancano elementi di modernità e scelte innovative, come nella traccia "Love Music", in cui sono impiegati suoni elettronici moderni e stranianti. Bello anche l'andamento funky di "People On The Move" e "Let Me Love You Tomorrow", così come possiamo apprezzare l'ottimo lavoro sulle voci fatto nella traccia d'apertura "Nothing But You", che vanta anche una lunga reprise più elettronica a fine album. Episodi meno coinvolgenti, perché più melensi e riflessivi, sono invece "Hidden Words", "Ain't Gonna Let You Down" e "Two Hearts", che comunque non sfigurano nel complesso del disco.
L'anima del gruppo è Danilo Pavarelli, cantante dalle doti vocali sicuramente spiccate; al suo fianco c'è una band fornita di chitarre, basso, batteria, percussioni, tastiere, fiati e coriste. La formula funziona bene, le atmosfere che The Soul crea ci fanno spaziare da Barry White a Solomon Burke, da Stevie Wonder a Zucchero, da James Brown al primo Pino Daniele. Godetevelo.
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