Lettera32 Nanotecnologia 2010 - Strumentale, Sperimentale, Elettronica

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A ben vedere, con la giusta attenzione, a pochi metri o illimitatamente distanti, siamo chiusi in quattro mura, e non importa se di cemento o pietra o lamiere in ruggine, o soltanto aria più spessa, o fumo. E se osservi bene, sopra di te, trovi il peso di travi o tegole fitte e lucernai, della pioggia incessante che non lascia respiro, della notte che ti rende piccola e inerme, del freddo che ti fa stringere le mani sui fianchi morbidi. E dall'alba al tramonto e poi di nuovo all'alba, un orologio segna i progressi e le rinunce, nella staticità degli ingranaggi che compongono il giorno, questo giorno come tutti gli altri, i tuoi, la nostra catena di montaggio che produce giochi inutili per ingannare il tempo, ma quanto conta il tempo, se lo spazio si riduce alla fabbrica di illusioni in vetro posta nel metro quadro dove i tuoi piedi posano stanchi, e l'illusione si infrange nell'espace d'un matin. E' in questa galleria di immagini ripetitive e sbiadite che si diffonde l'elemento musicale gelido come l'acciaio che muove l'industria, le distorsioni elettroniche come spettri si insinuano nell'animo che è pietra fossile, i tasti disegnano l'incedere dell'inverno, e il raffreddamento non è soltanto un passaggio, in fondo ha i colori della speranza, non vedi? Gli ingranaggi continuano a girare nello stesso senso, sempre, meccanica operosa che tende all'infinito nell'angolo di un qualche luogo in questo giorno come tutti gli altri, l'elettronica pulita abbraccia il movimento con tocchi leggeri: "Nanotecnologia" si accosta a "Piccoli eventi quotidiani" ma non vi si confonde, perché l'estetica decadente, con più strumenti e accenni di voce campionata, abbandona il campo al puro dispositivo sonoro, all'invariabile automatismo da unità produttiva. Il progetto di Daniele Carretti continua a sorprendere per la capacità di concettualizzare per immagini attraverso il suono, rendendo le idee ascoltabili e l'ascolto un pensiero visuale, confezionando con cura un percorso strumentale di sperimentazione e post-rock terso ed espanso in grado di coinvolgere pienamente e con passione. Chapeau.

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La recensione Nanotecnologia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-15 00:00:00

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