Stationmasters Stationmasters 2001 - Lo-Fi, Pop

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Gli Stationmasters sono un gruppo di sede a Roma, con il leader nato a Seattle, la patria riconosciuta del grunge, il genere più in voga negli States nei primi anni '90, ed è forse questo il limite più vistoso di questo gruppo: la oramai vecchia tradizione rock americana, derivante in primis da Neil Young, dalla quale non riescono assolutamente a staccarsi.

Ad un ascolto distratto, potrebbero apparire come un gruppo statunitense di metà anni '80, o una cover band che si diletta in pezzi country. E' indubbio che alla base di questo progetto musicale ci sia una buna capacità tecnica e la voglia di appartenere a tutti i costi alla scena grunge, palesemente esposta anche nelle note che accompagnano il cd: il cantante è nato a Seattle, ha bevuto la birra negli stessi pub dove bazzicavano Pearl Jam e Nirvana, e così via...

Entrando nei particolari, le quattro tracce non lasciano un granchè in testa, se non l'insistenza dell'armonica in alcuni momenti un po' fuori luogo, o la voce abbastanza anonima, ed un sound fin troppo tradizionale e, a mio modo di vedere, un po' vecchio e stanco. I docici minuti scivolano via lisci - e questo può essere un pregio - però la mancanza di groove e di energia (due elementi fondamentali per fare grandi gruppi come Soundgarden, Nirvana, Pearl Jam e compagnia...) rendono il tutto un po' anonimo.

Sempre nelle note allegate i tre musicisti parlano di sound selvaggio: forse sono io un po' troppo esigente, o forse ho amato troppo il movimento di Seattle; ma secondo me c'è ben poco di selvaggio in questo disco, a meno che, sempre citando loro stessi, il garage che incontra il blues, il power pop e la psichedelia porti proprio a questi risultati. Esiste la possibilità che dal vivo propongano uno show elettrizzante, e che un nutrito numero di persone possa divertirsi a sentire gli Stationmasters, ma personalmente ho una concezione di rock che esula dagli schemi entro i quali si muove questa band. In poche parole, se loro hanno un sound selvaggio, i Melvins o Jon Spencer (per citarne un paio stranieri), ma anche One Dimensional Man, Mirsie e Rollercoaster sono da arrestare per violenza!!!

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La recensione Stationmasters di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-06-24 00:00:00

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