Nuju Nuju 2010 - Cantautoriale, Pop, Folk

Nuju precedente precedente

Nuju, un disco che sicuramente si iscrive perfettamente nella nuova generazione folk italiana, di quelli che fanno denuncia, di quelli che affrontano le problematiche sociali che oggi sono all'ordine del giorno: dal lavoro, alla casa, alla precarietà della vita. Tuttavia si distinguono dagli altri perché parlando di questo affrontano un aspetto che non tutti prendono in considerazione: la crisi dei rapporti interpersonali. Lo sentiamo in "In due", una canzone sulla natura dell'uomo, e in "Lasciami stare", quest'ultima arricchita da sonorità argentine. Richiama, infatti, alla memoria La Zurda, il gruppo di Buenos Aires. "Vento" ha l'influenza dei Modena City Ramblers, specie nel refrain.

"Voci di marinai", ci coinvolge e non si può non essere in sintonia con quella ho preso sempre pesci in faccia . Verrebbe da cantarla per tutto il giorno col sorriso, anche se, in fondo c'è poco da ridere. "Mare", tra folk e ska, affronta il tema della modernità con sonorità altrettanto moderne. E ad un certo punto arriva "Padroni", diversa musicalmente dalle altre, sembra rifarsi alla New Wave italiana anni 80. Il sound dei cinque ragazzi calabresi torna "Col permesso della luna". Il sipario scende con "Cirque Grand Paradis", un classico.

---
La recensione Nuju di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-08 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia