Dispiace dover essere duri con chi ce la mette tutta, ma sforzarsi di essere sinceri é forse il modo migliore per dare una mano a una formazione che aspira a fare buona musica.
Inutile girarci intorno, la musica che esce da questo CD é di una banalità disarmante e priva di una minima parvenza di carattere. Gli autori di questo fiasco sono i M.A.D., band mossa dalle migliori intenzioni, ma che alla resa dei conti non riesce a smuovere nemmeno la più piccola emozione durante i miei ripetuti ascolti.
Partendo da una solida base rock, i livornesi spaziano su tutto il fronte, pescando qua e la tra grunge e hard rock, senza riuscire a plasmare una musica che abbia una forma compiuta e originale, finendo per comporre brani "non brutti" e spesso ben suonati, ma decisamente inutili e anonimi.
Melodie scontate, ritornelli e controcanti sentiti mille volte, giri di basso e ritmiche senza mai un sussulto, struttura dei brani dritta e prevedibile. Aggiungiamoci che la scelta delle lingua inglese si rivela quantomai infelice considerando la scarsa fluidità della voce e delle liriche.
Si sente che dietro c'é tanto lavoro e buona preparazione tecnica, ma non sempre basta impegnarsi per tirare fuori qualcosa di buono.
I M.A.D. hanno ancora molta strada da fare, ma prima di riprendere il cammino dovrebbero guardarsi dentro e capire dove sono arrivati.
---
La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-07-01 00:00:00
COMMENTI