Rumatera My crew 2010 -

My crew precedente precedente

Il rock'n'roll padano ai tempi del federalismo fiscale. Come se Venezia fosse Miami Beach e le valli di Cazzago la Florida. Non riesco a spiegarmi il perchè di un gruppo che ha sempre fatto punk rock in venesian e abbia deciso, poi, di esportare i propri brani oltreoceano adattandoli in inglese. Resta il fatto che i pezzi nelle nuove versioni suonano una meraviglia, e mandano a farsi fottere tutte le critiche assieme ai miei dubbi. Roba che avrà pure perso la cazzonaggine dialettale, ma suona forte con tutti i crismi e cataclismi, pressoché perfetta (e non esagero) in melodie, refrain, testi e spirito. A parte qualche rara caduta (vedi "We want party girls"), è la migliore cosa italiana melodicore punk che ho sentito negli ultimi tempi. "I miss you", "Gay on part time", "Very first date", "Dotting" hanno DNA international punk con impresso su marchio doc dei tosi de campagna.

L'east coast dei Rumatera ha trattori al posto di Chevrolet, lagune anziché mare cristallino, gente che pesca d'altura e non Crocodile Dundee, ma è dannatamente pure, come direbbero gli americani. Che di scappare in USA, i Rumatera, non ne vogliono sapere.

---
La recensione My crew di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-30 00:00:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • re 14 anni fa Rispondi

    Hanno abbandonato le bestemmie? Pazzesco! Che diranno le centinaia di fans che affollavano i loro concerti in provincia? :)