c|o|d - Crack Opening Displacement (COD) Polaroidinuntuffo 1998 - Rock, Pop

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Veramente un'interessante CD di debutto, una delle migliori bands italiane, che attraverso una struttura semplicemente rock scopre i lati piu' notturni ed ambigui della complicatezza musicale,anche perche'tecnicamente i C.O.D. sono ineccepibili, se poi aggiungiamo una buona dose di fantasia, capirete che queste mie parole non sono eccessive. "Atomo" nei suoi binari di rock metropolitano,narra la storia dell'uomo che deve restare uguale ai suoi simili per avere glorificazione e non essere considerato diverso.Le chitarre ed il basso asciutti piu' che mai sono capaci di permeare vellutatamente l'atmosfera.

"Giulio delle stelle" ha un'atmosfera piu' rurale, quasi primitiva. Bellissimo poi l'arpeggio angelico alla chitarra acustica in "Mira" di Dennis Pisetta.

"Nove" e' una breve elucubrazione industriale post-rock di matrice Slint. "La fiera del nulla" ha radici nei sixties piu' alternativi e quasi coniuga il canto straziato e le chitarre malate a richiami di Jane's Addiction. Un'apertura invece incalzante con risvolti psichedelici e' quella che ascoltiamo in "Pesado (tengo el corazon)", una composizione curiosa che attraverso tutto il background strumentale ti introduce in un labirinto con mille porte; la voce di Emanuele e' poi deliziosa e ricorda lievemente i Rubinoos; assolutamente un grande pezzo , uno dei pochi composto da artisti italiani che svela aspetti nuovi, un collage omogeneo direi quasi perfetto, dove ogni genere ha la sua giusta collocazione e che al momento giusto scende giu' elasticamente per poi ritornare nel soffitto dove il gran Burattinaio C.O.D. guida questa parata di suoni in modo magistrale. "Fiore" un pezzo speciale con ritocchi orientali che ti porta diritto all'essenza musicale, scarna eppure complessa, come del resto tutto l'album, una notevole sorpresa che va oltre i confini del pop, corredata da testi molto intelligenti e curati, vere riflessioni sull'incertezza indissolubile dell'io, imprigionata fra quattro pareti grigie.

Una produzione migliore, e i C.O.D. saranno delle stars non nel senso consumistico della parola,capaci di brillare di luce propria nel firmamento italiano musicale. Io intanto spero di vederli al piu' presto dal vivo e continuo a godermi "Polaroidinuntuffo".

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La recensione Polaroidinuntuffo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-10-21 00:00:00

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