Piet Mondrian
Misantropicana 2010 -

Misantropicana

"Misantropicana" è il primo album dei toscani Piet Mondrian. Può sembrare ostico, intellettualoide, ricercato, fighetto, autoreferenziale e probabilmente è tutte queste cose messe insieme. Ma è anche – e soprattutto – un gran disco pop, che mischia influenze di ogni tipo dell'ultimo decennio di musica italiana, dal citazionismo dei Baustelle al racconto politicizzato e declamatorio degli Offlaga Disco Pax ("Apocalippo"), fino al non-sense da ritornello-slogan degli X-Mary ("Ho votato Lega"). "Misantropicana" è un disco cinico e dissacrante, che riesce nell'impresa pressoché impossibile di essere allo stesso tempo distaccato e caldo. La freddezza dei testi e dell'intonazione di Michele Baldini trova infatti equilibrio nella limpidezza della voce di Caterina Polidori. Il rischio di parlarsi addosso senza aprirsi all'ascoltatore viene così evitato brillantemente, grazie alla capacità di unire testi ben scritti dalle intuizioni fulminanti ("Cristo disse sopra la croce ma scusami padre, perché loro non sanno ciò che fanno e tu vuoi far morire me?") e musiche che riescono a catturare per la loro immediatezza ("Boogie Woogie") o per i cambi di ritmo. "Misantropicana" è un disco con uno stile originale e una rara lucidità nel guardarsi intorno. Le tredici sono infatti assimilabili a delle vignette satiriche, che colgono con acutezza quanto sta succedendo intorno e lo ripropongono in modo sintetico e obliquo, filtrando ogni cosa con un sarcasmo (e una misantropia, va da sé) intelligente e mai scontato. Tutte qualità che meritano un ascolto attento, perché sarebbe davvero un peccato perdersi i Piet Mondrian.

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