Sesto Piano s.t. 2001 - Rock'n'roll, Ska, Punk

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Vi prego trovate una definizione a questa cosa: punk extralight, easy-punk, ‘stafavapunk (dopo lo ‘stafava-core), “Popunk” (punk pop). Insomma chiamatelo un po’ come cristo volete, fatto sta che il discorso non cambia. Mai. E il punto è questo. Com’è che da tutta Italia, ultimamente, arrivano in redazione decine e decine di Cd e Cd-R praticamente identici??? Tutti suonati alla stessa maniera, tutti con le stesse copertine, idee, testi??? Che Mtv stia facendo dei seri danni alla musica lo si sa già dai tempi dei Dead Kennedys (remember MTV Get Off The Air?), ma che il fenomeno sia dilagato in maniera così netta è, se vogliamo, anche preoccupante. Insomma, dopo tutto questo popò di borbottii iniziale, che altro aggiungere?

Split cd, edito dalla Tube records (ovvero l’etichetta delle Pornoriviste) riprendendo quella bellissima abitudine di un tempo di dividersi le uscite in vinile, dicevo, split cd senza lode e con qualche infamia, se mi si permette. Ai Sesto Piano il compito di aprire le danze e la tentazione di restare seduti a fare altro è forte. Pigliano bene Giretto , Il tuo diario e Taratata , ma bisogna fare uno sforzo mentale (oltre che anagrafico) che non so quanto valga la pena. Lo ripeto, roba adolescenziale nella forma e nella sostanza. forse se avessi 17 anni ci stripperei, chissà. Adesso i The Ataris mi bastano e avanzano.

Sulla stessa linea calano note a mille all’ora I divi di Beverly, nome idiota e produzione che si gioca maluccio le sue carte, anche x loro qualche ‘canzoncina carina’ che si stacca dal fondale uniforme e nulla più: Estate novantasei, In cerca di… e Arianna è una supergirl.

E’ davvero tutto qui (intendiamoci, sugli sbattimenti delle band non si discute, idem dicasi x il costante impegno della Tube di smuovere la melassa dell’asfittica scena nazionale). Fra le due band se la cavano meglio i Sesto Piano (che a risentirli e a risentirli alla fine mi piacciono pure fatevoi) ma è una ‘vittoria di pulcinella’ come si suol dire e il dubbio di cui sopra, a inizio recensione, resta. Ma forse il punk, ormai, è solo questo: una forma musicale come un’altra, giovani impegnati a far passare il tempo, tra un programma idiota alla tv e l’altro, senza troppi cazzi x la testa… una nuova piccola miniera d’oro x le major nostrane? Certo con la solita decina d’anni di ritardo… ma allora x una volta- non si chiede tanto, una volta cristo!- vediamo di arrivarci da soli, prima di qualsiasi videoclip in nausea-rotazione.

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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-08-23 00:00:00

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