Max Petrolio
TelefoniMortimer 2011 - Cantautoriale, Elettronica

TelefoniMortimer

Prendere la crudezza espressiva di Juri Camisasca ed accoppiarla con un quadro di Damien Hirst. Si potrebbe pensare a questo ipotetico confronto per dimostrare il fegato di Max Petrolio, cantautore alla sua terza prova discografica. La freddezza melodica del giovane napoletano sa bene il fatto suo: atmosfere cupe, disagio motivato, immaginario cinico ed esasperato. Dopo "Discussioni in farmacia con animali abili" (2008), "Telefoni Mortimer" definisce una ricerca ancor più personale e senza dubbio poco immediata: musiche sintetiche ed elettroniche, scure ed inquiete, fanno da tappeto ad un verso meccanico e malato. Il tempo d'ascolto è ristretto, se non altro per questa voce robotica che introduce ogni brano, di musica ce n'è poca. Per il resto, la scelta narrativa di Petrolio è claustrofobica: è il quotidiano, tra ingiustizie e ipocrisie, ad essere imputato. I testi sono forti, talvolta eleganti ma sempre calibrati con raffinata spietatezza. Abbondano leziosismi sintattici e labirinti verbali: che siano parole a caso o cripticismo voluto, il talento c'è.

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