Blackside Twothousandonelives 2001 - Punk, Grunge, Dark

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Punk rock cattivissimo o metal buio pesto che più buio non si può. Per i Blackside l’influenza dei primi Nirvana, quelli di Bleach tanto per intenderci, è assolutamente fuori da ogni dubbio, sia nella carica esplosiva dei pezzi più veloci, così come nelle nenie punkettare dai suoni comatosi e sincopati.

“Twothousandonelives”, risulta, dopo qualche ascolto non facile, un buon lavoro per chi ha orecchie abbastanza preparate ai suoni forti e senza compromessi. Duri sin dalla prima traccia, “This is the killer’s time”, che apre in originalità con un discorso dal vivo di un delirane dittatore del passato che prepara alle “fucilate” di chitarre e batteria che arrivano subito dopo e che riconquistano uno spazio indipendente in una travolgente coda. Ricordano i Faith no More de bei tempi andati, quelli di Collision e Stripsearch, tanto distorto e poche concessioni alla raffinatezza ( ben cammuffata dalla ruggine del suono sempre in bella evidenza). “Heart of rock” è un titolo più che azzeccato per la seconda traccia, meno “incazzata” e più “loud” un po’ Pearl Jam, vuoi per la voce di Stefano Mastrotto, la giovane voce ufficiale, vuoi per il ritmo cantilenante. Non c’è molto tempo per respirare prima che cominci “Tomorrownight”, veloce, veloce e ancora veloce, oltre tre minuti adrenalinici di rock allo stato puro (forse ripetitivo nel giro ma di sacrosanto e assicurato effetto acustico). Pollice verso invece per “Communication”, parte con un inbarazzante e malriuscito riff clonato da Nothing else matters dei mostri sacri del metal Metallica, ma non riesce a trovare ne un ritmo ne un genere ben preciso in cui infilarsi. Se le cose non migliorano con “Lady depression”, vanno invece meglio quando il gruppo torna a ringhiare con chitarra basso e batteria in “Rock and Roll” e con “Small Flawers”, che parte in ballata e si rialza sulla distanza. Il CD chiude in sordina con “Luise”.

Lavoro ben studiato nei tratti più rock ma che nei momenti di rallentamento forzato dei ritmi, lascia sperduti nel limbo dell’indecisione. Vita al rock e bando alle ciance.

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La recensione Twothousandonelives di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-02 00:00:00

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