SKA J Brube 2010 -

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Sbruffoni come i jazzisti più rispettabili - e come tutti i veneziani ("So figo, me ciama Fiorello e non vado"), festaioli come tutti i gruppi reggae, gli Ska J da ormai quasi dieci anni sperimentano la loro alchimia di jazz impastato assieme a ritmi in levare dal sapore caraibico. Si dice che facciano "jazz al 98% e ska per il 2%" e si presentano sul palco coi lunghi dreadlocks grigi di Furio (ex anima dei Pitura Freska) che ondeggiano sull'elegante smoking.

"Brube" non cambia le carte in tavola ma affina uno stile portato avanti con gran classe. Sentire come si amalgama bene lo ska con il jazz ( "Mah", "Debito pubblico", "Song for my father") fa pensare al piacere dell'Aperol che si mischia a un buon vino bianco fresco bevuto in uno spritz in campo Santa Margherita a Venezia. L'oliva dà sempre sapore al tipico cocktail veneziano, qui il retrogusto nel bicchiere è dato da grandi classici della canzone italiana ("Parole parole") jazzati e rivisti in chiave reggae. In ogni caso la band veneta non è affatto la brutta copia dei Bluebeaters di Giuliano Palma. Lo si capisce meglio quando gli skagi, come amano farsi chiamare, raccontano con il loro dialetto le storie più assurde della laguna: un fighetto e un fricchettone che ci provano con la stessa tipa e, quando lei dà la "sola" a entrambi, pensano di farsela passare fumandosi una bella cannetta insieme.

I pezzi migliori restano quelli dove l'anima jazz fa da sfondo a uno ska succoso, ma il bicchiere va giù liscio anche quando vengono rivisitati in chiave rocksteady alcuni brani che hanno ben poco a che fare con il jazz o il reggae. "Paradise," classico anni '80 di Phoebe Cates è splendida, ma la versione ska di "Dream a little dream" fa rimpiangere la grandezza della mitica Mama Cass.

Disco buono per tutte le stagioni, ma come lo spritz si può gustare al meglio per rinfrescarsi durante la calda estate, magari assieme a una ragazza su un "barchin" in giro per la laguna, lasciando perdere quelli che sfrecciano con il loro Brube Evolution con tanto di luci blu e musica tamarra a tutto volume.

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La recensione Brube di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-30 00:00:00

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