Banjo Or Freakout Way slow – Vol. 1 2010 - Pop

Way slow – Vol. 1 precedente precedente

Una soffice immersione di suoni sintetici che si muovono tra soffioni e nuvole scintillanti, percorsi celesti da assaggiare scalzi, l'etereo e il puro stato di grazia, l'ascensione e un sorriso nascosto. Un mix di bolle d'aria e d'elettronica, tra il pulsare sottile e tecnologico di macchine avveniristiche e la moderna consuetudine di accompagnarsi con strumenti invernali e cristallini, e ogni cosa è tintinnio del vetro e tinte sfumate in acqua profumata. Questo volume uno della collana "Way slow" curata dalla Lefse Records è davvero un brillante sfaccettato e luminoso e con morbidissimi appoggi si adatta alla filosofia del progetto che prevede l'uscita di materiale non convenzionale e spesso distante dal sound tipico dell'artista, con download digitali affiancati da cd, cassette e vinili e che presenta tra le prossime uscite Ganglians, Houses/Teen Daze, Aloha Tigers e Tape Deck Mountain. Sette brani nati lateralmente o sussurrati o solo placidamente assopiti durante gli ultimi tre anni di lavoro di Banjo or Freakout, sette piccole perline accostate con gusto e maestria che trovano un senso immediato nel loro riprodursi e spingersi tra onde e calma limpida, tra salpare e volare, e infinitamente perdersi. Ogni tasto o corda o alito riesce a sollevare l'umore nero di un ottobre grigio senza le luci che speravo di avere aprendo la stagione ai migliori proponimenti e al rilassamento cui queste note invitano. Elettrodream con approccio da shoegazer che sembra giungere da pianeti d'acquadolce che spesso sembrano davvero irraggiungibili, tra soffioni che si disperdono nell'aria e nuvole sempre più distanti, l'attenzione, e un sorriso che resta. Alessio Natalizia conferma disco dopo disco che anche un laptop può possedere magia vitale e piegarsi al minuzioso gioco di un musicista che unisce abilità da scacchista all'animo del poeta da soffitta e candele e sogni. Una luce essenziale per questi giorni sempre più corti, e per le conseguenti interminabili notti.

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La recensione Way slow – Vol. 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-14 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • pons 14 anni fa Rispondi

    Carino. Non aiuta però ad ingranare con il lavoro :-)