Svetlanas s/t 2010 -

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Lascia che ti spieghi: che uscivo con quella tipa skin che cambiava colore di capelli ogni giorno, che beveva litri di birra e mi baciava coi Casualties in sottofondo. Lascia che ti spieghi, dicevo, che fu un'estate pazza di cui però ricordo poco: il suo tatuaggio da suicide girl, i concerti punk-hardcore. Gli Svetlanas, dammi retta, mi ricordano lei.

Dopo l'esordio fulminante di "KGB Session" (2009), la band di Diste (già Sottopressione) torna col suo caratteristico immaginario sovietico, mescolando il fascino per la cultura popolare moscovita alle migliori reminiscenze punk londinesi. Prodotto negli Stati Uniti da Mass Giorgini (Rise Against e Anti-Flag), "Svetlanas" è un album grezzo e semplice, diretto, attento a preservare un certo spirito originale '77, proponendo la consistenza di quei tre accordi nonostante la consapevolezza di mancarne (ovviamente) la medesima portata storica. Come da tradizione, ritmi secchi e tirati, graffi chitarristici e sterzate improvvise creano un quandro rapido e compatto, non certo innovativo, ma coerente e determinato a rispolverare quel pezzo di storia: dai primi vagiti inglesi del punk "no-future" (Sex Pistols, Damned e Crass) all'urgenza espressiva dell'hardcore californiano (Germs, Dead Kennedys e Middle Class). Fondamentale la presenza femminile: tra Runaways e Devotchkas, la voce di Angela è un omaggio alla femme-maudit degli anni 80.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-01-04 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • certamentegiulio 13 anni fa Rispondi

    Sto disco é una bomba![:

  • quid 13 anni fa Rispondi

    Grande Buuuutch!