Fausto Balbo Zero 2000 - Lo-Fi, Sperimentale, Elettronica

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Incedere di passi che diventano ritmo (un campione preso da qualche film?), interferenze radio (voci da cronaca sportiva anche) e sweeping di synth.

Riverberi, cling clang di chitarra, riff filtrati e batteria da piano giocattolo suonato da anfetaminico. Il tutto con atmosfera da piscina coperta e arpeggi da orologiaio pazzo.

Poco?

I primi pezzi.

E si parte a immaginare. La nostra stanzetta è piu’ fredda del solito. Guardiamo fuori. Lampioni che illuminano la strada. Nessuno in giro?

Cazzarola la situazione non mi era sembrata così tragica. Avanti.

Colonna sonora per un film di John Carpenter (un "1997: Fuga da New York" all’italiana?) o Cronenberg (ma non è troppo serioso?).

“Il terrapieno” una batteria, base di synth e ostinato assolo riverberato che si frantumano in base da film apocalitticometropolitano anni 80.

Il paesaggio mentale che ci formiamo è composto da pareti di cemento, vecchie ringhiere arrugginite azzurro acquamarina (belle eh?quando la vernice si stacca a scaglie!) e asfalto con fogli di giornali svolazzanti.

Tappeti di synth crescono. Entra una batteria aliena, sakuachi riverberati (forse. Ancora la cara vecchia chitarra trasformata?), chitarra in reverse (“Il serbatoio dell’acqua”).

“Il rifugio antiaereo” ci dà sensazione di azione con il suo riff in loop e i ricami dell’assolo con delay. Ci stiamo muovendo dall’isola? Forse è solo una sensazione.

“L’acrobata” ci risveglia con le sue citazioni di virtuosismi, percussioni e fischi metallici. Poi si trasforma in un arpeggio protratto in ambiente alieno (bleep e drone) che si spegne in una tromba d’ascensore.

Si procede verso il finale fra fischi e percussioni filtrate e stranamente(?) metalliche.

“Sogni” una voce recitante con delay e riverbero che la rendono un altro strumento, un rumore d’ambiente. Sotto le chitarre danno il tempo alle nostre nenie da bambini spauriti. Entra una chitarra elettrica suonata con l’archetto, un synth.

Tutto finisce con Balbo(?) che mette fine al pezzo.

Stop fuori la cassetta. Una birra? Forse è meglio!

Spegniamo la tv.Il film è finito.

Ma tu guarda che roba passano a quest’ora.

Meno male.

Perché a me è piaciuto molto.

Chissà cosa c’è in programmazione domani su Snowdonia?

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La recensione Zero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-22 00:00:00

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