Emis Killa Champagne e Spine 2010 -

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Ma nel 2011 state ancora a pensare all'importanza di essere bibboi fieri e altre menate del genere? Il vostro rapper americano preferito è peggio del più famigerato tabbozzo di Quartoggiaro, e non fate troppo i duri e puri che al Number One o alle serate di Mario Più e Franchino ci siete capitati anche voi. E se non ci siete mai stati, allora cazzi vostri, stare presi male al parchetto lamentandovi della mancanza di serate di vero hip - hop non vi ha comunque aiutati a fare qualcosa di buono per la vostra fede. Emis Killa sarà zarro, non sarà cresciuto con il santino di Afrika Bambaataa nella tasca, ma fa rap da paura. Con "Champagne e Spine" continua la strada intrapresa con "Keta Music": reminiscenze techno, orgoglio dell'hinterland, metriche stilose e la spocchia che possiamo concedere a chi rappresenta una generazione cresciuta a suon di pane, Myspace e Special K, e che ora butta fuori un disco importante per una scena vecchia e zoppa, che procede inciampando nei suoi stessi piedi. "K. I. L. L. A." dice tutto: "Non ho mai fatto un disco che suonasse rap classic, sono cresciuto in disco con i lacci a scacchi" esprime il paradosso di chi sta cantando un pezzo che suona potente e sincero come l'hardcore della Golden Age pur fottendosene altamente, per ragioni anagrafiche e "ideologiche", di quanto accadeva nei gloriosi anni Novanta. E se vi rode il culo perché il nome più promettente del momento è quello di un ventenne di provincia con i calzoni stretti, sappiate che del vostro parere non frega granché a nessuno. Big Fish, Don Joe, Bassi Maestro, Dj Nais, Vox P, Rayden e Jack The Smoker guardano più in là, e producono i beat dello street album di Emis. Semplice questione di soldi? Parlando di un disco in free download per un'etichetta indipendente e di una scena musicale con le pezze al culo lo escluderei. Nel nuovo lavoro di Killa c'è tanta autocelebrazione ("Click Clack", "Capo Status" con Gue Pequeno o "B – Rex Cricca" con tutta la ballotta di Blocco Recordz), tanti grossi ospiti, dall'ottimo Marracash di "Bla Bla" al sempre incisivo Ensi di "Ho Visto" o a Vacca e alle sue influenze south che infettano "I'M the Shit", e tanta voglia di descrivere Milano, l'Italia, il mondo e l'esigenza di fare qualcosa, trasmessa in maniera efficace dalla potentissima "Champagne e Spine" con Entics o dalla cinematografica "Romanzo Criminale". "Champagne e Spine" non sarà il nuovo "SXM", ok, ma se questa è la nuova scuola allora applausi e standing ovation. E tutto il resto non è vecchia scuola, ma solamente vecchio.

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La recensione Champagne e Spine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-01-12 00:00:00

COMMENTI (8)

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  • extralad 13 anni fa Rispondi

    @Meri85: la svecchiata non la si da certo cagando sul passato, se mai muovendo critiche costruttive che onestamente qui non si accennano minimamente. Lo stesso articolo ci da sensazioni diverse: io sento uno che ha soddisfazione a dire cazzare su una scena che gli sta sulle balle, e d'altro canto con d'accordo con te che a 20'anni è anche legittimo dire ste 4 cazzate senza nessuno che ci faccia prediche o sermoni.
    Infatti la mia critica, resta ai termini della recensione che incoronano un nuovo re con le braghe strette e temi tutt'altro che condivisili dal popolo hip hop - che poi sarebbe ora di capire chi sono i fans del rap e chi sono i fan dell'hip hop...
    Noi siamo fans dell'hip hop, il rap italiano potrebbe anche non esistere, noi saremmo comunque fans dell'hip hop.
    Grande concetto: chissà se te ne arriva almeo il 5%.
    Se non arriva no problem, alziamo il bicchiere a Emis e al suo momento di successo
    [:


    (Messaggio editato da extralad il 28/01/2011 19:03:04)

  • meri85 13 anni fa Rispondi

    A me pare non si denigri nessuno, anzi... credo sia fuori discussione che l'hip hop italiano gira ancora intorno ai soliti 4 nomi e abbia bisogno di una svecchiata. Io amo l'hip hop e non mi sento offesa da quanto scritto sopra. Così come è fuori discussione il talento di Emis, che spesso è osteggiato senza motivo. Ma ci rendiamo conto che ha 20 anni? Di che dovrebbe parlare? Parla delle esperienze che può avere un 20enne e lo fa con stile. Se ha le braghe strette non può essere meglio di altri?

  • maya 13 anni fa Rispondi

    "L'ignoranza è la peggio miseria" (ESA - LA III SCENA)





    ok
    ora facciamo che da critiche passiamo a considerazioni?

    io vado, se sbaglio aggiustami il tiro

    1. autocelebrazione ad infinitum sta a vent'anni come Gue Pequeno sta al Marra di Bella Italia
    2. una semplice intro ti dico chi sono e cosa ti dico sta a 2pac come Tupac Shakur sta alla storia
    3. la confusione sta alla retorica come il mac al mic e romanzo criminale alla rai

    altro da considerare?
    ditemi voi

    my two cents: io alle rime baciate preferisco le rivoluzioni e trovo che abbia poca rilevanza che il dente sia o meno avvelenato quando ciò che muove è verità e, si sa, non sempre il buon senso -quello civico- la veicola...

  • extralad 13 anni fa Rispondi

    Lasciando stare Emis, questa recensione è terribile e non esiste che si denigri in questo modo l'hip hop italiano e si sostenga che uno con le braghe strette è meglio degli altri (per altro sti cazzi la tecnica, molti testi sono insostenibili).
    Queste recensioni creano solo scompiglio: ma ormai è abbastanza chiaro che creare confusione sui temi mal-trattati, è un modo per tenere un certo controllo sui fruitori.
    Sicuramente ci saranno mille cose da mettere in ordine, ma trovo assurdi i termini, a tratti offensivi nei confronti di tutti quelli che amano l'hip hop e a cui di Emis può anche genericamente non fregare un cazzo.

    La recensione è un punto di vista soggettivo di chi scrive, però chi ha questo piccolo potere, dovrebbe sentire sulle sue spalle un po' più di responsabilità quando butta giù il suo punto di vista...

    Nessun hater nella nostra family. Non confondere una critica costruttiva con un hater...

  • sganaghemba 13 anni fa Rispondi

    Ma che dici? Se uno è bravo a fare rapper non ha diritto a essere considerato un "rapper"? Ma poi che vuol dire "rapper"? Emis Killa è uno che fa rap e lo fa meglio di molti altri

    @extralad guarda che gli avvelenati sono quelli che continuano a dare addosso a Emis perchè invidiosi ceh lui, ha 20 anni, ha un pubblico più vasto di tante leggende dell'hip hop nostrano. In recensioni come questa io non ci vedo proprio niente di avvelenato, semplicemente esprime un parere su un disco e su un artista

  • extralad 13 anni fa Rispondi

    Capiamo che qui il problema non è l'emis, il fabri. E' a monte, in quei qualcuno che di HH non hanno mai capito un cazzo, però gli sarebbe piaciuto. Magari sono stati anche zittiti qualche volta da qualcuno che ne capisce qualcosa di più, e hanno quel dente avvelenato, che viene sempre fuori prima del buon senso. Da cui recensioni come questa.



    (Messaggio editato da extralad il 14/01/2011 00:15:35)

  • damarama 13 anni fa Rispondi

    Si allarga il ventaglio delle proposte all'italiano medio:

    dopo il sogno di partecipare a un reality show, diventare un calciatore, vincire all'enalotto ora c'è la possibilità di diventare un RAPPER e concentrare la tua ignoranza in pochi secondi!

    Avanti così: riempiamo di merda il paese e le ridotte calotte craniche dei paesanotti

  • erminioottone 13 anni fa Rispondi

    "... e tutto il resto non è vecchia scuola, ma solamente vecchio".

    applausi.