Muzzled Reborn 2011 - Rock, Hard Rock

Reborn precedente precedente

Verrebbe da chiedere ai Muzzled se con "Reborn" intendano "morti negli anni settanta e rinati l'anno scorso", viste le schitarrate hard-blues-psichedeliche, la vocalità capellona e la copertina scolorita wannabe vinile consunto. Ma, a parte le battute facili e sciocche – e considerando poi che la rinascita potrebbe anche non essere la prima, visto che i quattro non sembrano immemori dell'ondata che già negli anni novanta aveva donato nuova linfa al genere – e a parte il vago senso di noia che inevitabilmente si affaccia al cospetto di quattro giovani (ri)nati vecchi, diamo ai Muzzled quel che è dei Muzzled: la loro musica è credibile come solo quella di chi i maestri non li ha studiati ma fagocitati, e quindi non fa il compitino ma sviscera tutto ciò di cui si è nutrito per una vita. E, nel caso dei trevigiani, lo fa con un certo talento per la composizione di brani che, pur nel loro integralismo classicista, si fanno ricordare per la fluidità melodica e apprezzare per la cura produttiva e la caparbietà con cui provano a non essere scontati (e in qualche caso, vedi "Shiny Door" e il suo alternarsi di riff hard blues e college folk, ci riescono).

---
La recensione Reborn di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-24 00:00:00

COMMENTI (1)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • caste 13 anni fa Rispondi

    grandissimi i muzzled! e live spaccano