LA FONDERIEDowntown Babele2011 - Cantautoriale, Rock, Punk

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Un tipico disco di rock italiano, tra alternative e musica d'autore

L'inizio polemico contro la Tv non depone a loro favore, rischieresti di archiviarli come band banale che mira a far indignare per riscuotere un po' di attenzione facile. La Fonderie hanno una loro complessità, tanti elementi che consegnano un'immagine più sfumata delle cose. Il grosso difetto di fondo è una serie di riferimenti vecchi, quando ti sembra che il rimando più moderno siano i Subsonica qualcosa non va. Sotto trovi tanto pop radiofonico che flirta con chitarre leggermente più pesanti, e non per forza si intendono cose fatte male anzi, a voler scavare ci trovi il Vasco Rossi anni 80, e poi a salire i primi Tiromancino (vedi "Dimenticar L'aria"), fino ad uno strano incrocio tra Paolo Benvegnù e i Negramaro. Le ritmiche vanno dalle più rilassate a quelle sincopate al limite del danzereccio. La tecnica c'è e i musicisti sanno suonare: in "Ipnopolizia" tentano un crossover vagamente vicino ai Livin Coloure, sebbene non sia la migliore del lotto, fa capire bene come la band sappia tenere il tiro e suonare compatta all'unisono. Più che tutto si sente un certo divertimento nelle soluzioni proposte, "Giorni da vendere" salta quasi all'orecchio la sigla di Ken il guerriero, per dire. Probabilmente molte idee sono pensate più per rendere bene sul palco che preoccuparsi del completare un album. I testi non solo male, il biglietto da visita di "Cosa guardi in Tv???" li presenta fin troppo male. Si trovano piccoli accenni poetici disseminati tra gli 11 pezzi. C'è del gusto.

Non scadono nell'effetto cover band ma quella sensazione di gruppo nostalgico è difficile farla passare, anche dopo ripetuti ascolti. Chiarito che sanno suonare, che la voce è molto bella e che hanno del buon gusto ancora tutto da saccheggiare, potrebbero rischiare di radere al suolo tutti gli arrangiamenti provati finora e rinascere con un rock più minimale ed elegante. Guardando la copertina del disco, non credo accadrà presto.

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La recensione Downtown Babele di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-04-03 00:00:00

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