Ed A Quick Goodbye 2010 - Cantautoriale, Pop, Folk

A Quick Goodbye precedente precedente

Difficile mettersi a scrivere una recensione di un artista che dice di ispirarsi a Elliott Smith e i Beatles. Due icone della musica che tutti (o quasi, per il primo) conoscono e di cui scimmiottare le melodie sembrerebbe fin troppo facile. Invece, imbattersi nel terzo album di Ed, cantautore modenese di anni 28, è davvero una piacevole sorpresa. Ammettendo di non averlo mai ascoltato prima, nei suoi due precedenti cd, già alla prima canzone di questo "A Quick Goodbye" si rimane affascinati dalle sonorità cristalline della chitarra e dall'avvolgente malinconia della voce che si intrecciano ad armoniche d'antan dall'effetto struggente.

Punto di riferimento privilegiato sembra proprio essere il musicista americano scomparso, piuttosto che gli "scarafaggi" inglesi, che si mimetizzano in sottofondo in pezzi come "Serenade" e "I Was Sittin' On", ma di cui si mette in primo piano il lato nostalgico, non certo quello frizzante dal sapore rock. Il male di vivere di Mr Elliott, mancato premio Oscar per la stupenda "Miss Misery" (la statuetta andò a Celine Dion e al suo inno all'amore nonostante l'iceberg) è perfettamente decodificato in versione Ed, che lo fa proprio, dimostrando non solo di essere un polistrumentista di talento, ma anche un songwriter rispettoso dei suoi idoli, perché i brani composti non sono poi così lontani dalla sensazione di solitudine e dalla voglia di contemplazione che appartengono a ciascuno di noi (chi più, chi meno). Come Ed stesso scrive, "all I feel is just a dream", che non suona poi così lontano dalla voglia di evasione e allo stesso tempo di rifugio con cui ci si trova a fare i conti ogni giorno.

"A Quick Goodbye" non regala molte sfumature, molte via di fuga, molti modi di ascolto. Bisogna rapportarsi a lui pacificamente, lasciando spazio a questa musica delicata che parla anche per immagini. Una su tutte? Quella del pezzo "Cigarettes & Snow": "Cigarettes and snow on my mind, on my day, in my room". Decisamente familiare.

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La recensione A Quick Goodbye di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-17 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • eddie 13 anni fa Rispondi

    oh cazzo.. grazie mille!è proprio la situazione che mi sono immaginato.. te lo sei scaricato? dai dai.. free download rules!

    grazie ancora!

  • orchestracortile 13 anni fa Rispondi

    Alle 3:39 di questa notte di primavera, di fronte a qualche bottiglia, il tuo disco è una delle cose migliori che mi siano potute capitare.. grazie