Mamuthones Mamuthones 2011 - Sperimentale, Psichedelia, Progressive

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Julian Cope è impazzito per questo disco. Il Times lo ha preferito ai Beady Eye (vabbé, ci vuol poco, ma vi vedete il Corriere che dice che i Mamuthones sono meglio del bollito nostrano di turno?). Per Uncut i padovani "sfumano i confini tra meraviglioso e malefico". Per The Wire questo è "un lavoro di straordinaria intensità". Tutto vero. Alessio Gastaldello recluta Marco Fasolo dei Jennifer Gentle, Matteo Polato degli Slumberwood e Maurizio Boldrin, 64enne batterista che ha cominciato col beat, ha attraversato tutti i generi, possiede una delle "botte" più micidiali in Italia e non è ancora stanco di sperimentare, e mette su una macchina da guerra. Non stupitevi se dai vostri auricolari o dai vostri altoparlanti uscirà sangue: "Mamuthones" è davvero "A New Start", come il titolo di uno dei due inediti del disco (come "The Call", entrambe composte ai tempi dei Jennifer Gentle). Tutta la forza bruta, la violenza primordiale, il cupo mistero che furono degli Einsturzende Neubauten di "Zeichnungen des Patienten O. T." o di "Haus der Lüge", gli oscuri presagi assiro-babilonesi che percorrevano i solchi di "Phallus Dei" degli Amon Düül II, l'energia pulsante dei Suicide sono concentrati e fusi in un magma ribollente che si configura come un iniziatico viaggio agli Inferi da cui uscire purificati: non a caso il disco termina con quell'"Ave Maria" già ascoltata in "Sator". La presenza di tre brani già editi non deve trarre in inganno: la nuova formazione dona loro una veste nuova e superiore. Questo è un disco nuovo, a tutti gli effetti, di una band che ricomincia da capo, con quella marcia in più che forse mancava ai dischi precedenti, pur molto belli. Splendida gemma, quell'"Mj74" registrato da Boldrin 37 anni fa e perfettamente inserito nel clima del disco. Certo, questa roba non è per tutti. Non vi farà fischiettare sotto la doccia. Non vi farà sentire più buoni. Non vi susciterà desideri bucolici. È un Urschrei potente e sincero che vi toccherà nel profondo, però. Volete mettere?

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La recensione Mamuthones di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-03-18 00:00:00

COMMENTI (5)

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  • yoodooright 13 anni fa Rispondi

    yo!!!

  • julieshaircut 13 anni fa Rispondi

    Figata, grande Gastaldellllzz

  • alsob 13 anni fa Rispondi

    "Era necessaria?"

    Direi decisamente di sì.

  • sovietstudio 13 anni fa Rispondi

    Ho ascoltato la prima traccia e non l'ho capita..
    Era necessaria?

  • utente40642 13 anni fa Rispondi

    Atmosfere interessanti e suggestive; anche se su disco non sempre si riesce a catturare l'emozione (e la sorpresa) del live il risultato è comunque molto buono!