Fankàz Slow victims for fast predators 2009 -

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Un po' di sana rabbia non fa mai male ed i FanKaz non le mandano a dire. I pezzi piovono uno dietro l'altro, andando in rissa coi timpani e colpendoli duro con sincerità e schiettezza. Il lavoro, nel suo approcio scomposto e rabbioso, ha struttura, coerenza e persino progettualità. Descrive a nervi scoperti queste lente vittime per predatori veloci, che quotidianamente cercano di sconfiggere le proprie paure, riuscendoci di rado. Verso la metà del disco emerge con prepotenza la matrice skate-core dei quattro di Ferrara. E nei momenti in cui si affidano all'italiano, conferiscono ancora più vitalità comunicativa a quest'onda incazzata. Un'onda che musicalmente ripropone fedelmente un manuale punk californiano che anche chi non frequenta il Sunset Boulevard, sfrecciando sul suo skate, potrebbe apprezzare con gusto. E se la forma non è poi un granché, c'è il merito della sostanza.

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La recensione Slow victims for fast predators di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-02-25 00:00:00

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